Uomini che hanno combattuto e che combattono guerre dove i fucili tolgono la vita, le bombe distruggono territori, case e persone, uomini che hanno visto e che vedono ogni sorta di brutture, credo che non possano non vedere senza sofferenza, senza un senso di impotenza questo nemico silenzioso, infido perché subliminale, che sta lentamente uccidendo l’essenza degli uomini: L’ossessivo racconto del Male, che come una malattia terribilmente contagiosa infetta la società intera, che non è certamente angelica, ma oggi si dice così, sdogana il male togliendogli l’impronta di terribilità e ce lo rende consueto, lo fa diventare abitudine.
Svegliarsi al mattino, accendere la radio, la tv, comprare un giornale, e avere la voglia e l’entusiasmo per andare avanti, riuscire a non sentirsi coinvolti tanto da non pensare all’inutilità del vivere, rende l’uomo più coraggioso di un ardimentoso eroe.
Disgrazie di ogni tipo, violenze, stupri e omicidi dell’ultima ora, prevaricazioni, imbrogli, fosche previsioni sul futuro della società, dell’ambiente, dell’economia…
La salvezza, potrebbe essere non fare le azioni che portano all’informazione, non accendere la tv, non comprare il giornale… ma poi, chiusi in un guscio protetto dalla vigliaccheria da un eccesso di difesa o dall’egoismo, sarebbe l’uomo contento del suo vivere?
E se invece sentisse il bisogno inarrestabile di lottare, di combattere sentendo però tutta l’infelicità dell’impotenza. ?
Già, non tutti nascono eroi, non tutti, possono essere eroi. Non tutti sono Masaniello non tutti sono Spartaco.
Per l’uomo normale, che non è un superuomo che può o vuole prendere posizioni per cambiare le cose, e che invece è spesso come lo sportivo passivo che si limita a guardare una partita senza mai giocare, sapere è una necessità, informarsi un dovere, ma quando il sapere, il conoscere, distruggono l’ottimismo, l’entusiasmo, la voglia di vivere?. Ed il mondo la vita la società, è fatta da uomini normali!!!
Diritti e doveri di chi informa, di chi legge, guarda, ascolta.
Raccontare una società fasulla, dove tutto va bene, saprebbe di inganno e avrebbe il sapore del raggiro. Ciò che accade, accade !.
Ma accade solo il male? La vita è colorata solo di nero? Vorrei ricordare che come il nero è l’insieme di tutti i colori mescolati chimicamente, il bianco è ugualmente l’insieme di tutti i colori, solo che sono visibili nello spettro della luce.
La vita contiene tutto, e questo tutto è bene e male. Perché dare solo ed esclusivamente il male?
Perché non cercare di dare un po’ di luce?
Questa società è così allo sfacelo che non conosce altro?.
O forse che il bene non interessa nessuno?
E’ una società così sofferente da risollevarsi solo nel sentire l’altrui dolore, tutta chiusa in quel detto “mal comune mezzo gaudio?”
Il libro Cuore apparteneva ad un mondo che oggi sappiamo ipocrita, e allora?
Come difendere i valori, i principi, senza sentirsi sommersi, travolti, soggiogati o per contro falsi, anche noi ipocriti, o peggio ancora ignavi?
Si potrebbe però prendere ad esempio la lezione che ci ha impartito “La vita è bella “ . Nel suo film, Benigni non dimentica una sola delle violenze che sono state inflitte al popolo ebreo.
Le abbiamo sentite tutte sulla pelle, e la leggerezza con cui ha raccontato episodi atroci, non ha fatto certo dimenticare il Male, né ce lo ha fatto sentire sopportabile, ma ci ha reso possibile pensare di riuscire a combatterlo.
Perché il baco riesce a distruggere la mela che è infinitamente più grande di lui? Perché all’inizio si nasconde ed è impossibile vederlo, ma quando diventa evidente è davvero ormai troppo tardi per salvarne almeno uno spicchio?
Conclusioni?
Forse…documentare, raccontare, informare, senza uccidere la speranza. E’ una impresa titanica, ma chissà se passo dopo passo non voglia prevalere il desiderio di spezzare una catena che sembra essere inossidabile e infinita.
O dobbiamo per forza attendere che il mondo salti per aria, perché pochi sopravvissuti possano trovare un nuovo modo di esistere?
Nadia Farina
(Nella foto, un’opera di Nadia Farina – Barbarie)