Una antica leggenda Cherokee narra che un bambino chiese a suo nonno: come mai gli uomini combattono? Il nonno rispose: “Ogni uomo ha una battaglia da combattere perché in ognuno di noi ci sono due lupi uno cattivo e uno buono”. Al che il bambino domandò ancora: “Chi dei due vince? Il nonno tirò un sospiro e poi rispose: “Quello a cui dai più da mangiare”
Ogni individuo è spinto da due pulsioni: quella del Bene e quella del Male. Entrambi gli impulsi albergano dentro ognuno di noi. Se durante la nostra vita ci dedichiamo ad accrescere quello legata al Bene, diventeremo persone migliori, ci eleveremo ad un livello di esistenza superiore, daremo luce a chi ci circonda e sostenteremo la giustizia universale; se invece alimentiamo il Male, diventeremo persone riprovevoli, regrediremo e avvolgeremo nel buio la vita di chi ci è vicino e sostenteremo l’ingiustizia universale.
Ognuno di noi ha delle zone di luce, altre d’ombra e altre ancora ibride, se si accettasse questa intrinseca natura umana saremmo tutti più indulgenti verso gli altri e più obiettivi sui nostri fini e sulle pulsioni che ci spingono a raggiungerli.
Il Bene e il Male però, sono dimensioni inscindibili dall’animo umano, tuttavia nonostante ognuno di noi abbia la facoltà di avvicinarsi alla luce cosmica oppure al buio universale, nessuno potrà mai liberarsi completamente né dall’una né dall’altra modalità esistenziale.
Nel mio saggio dal titolo “L’Equilibrio” pubblicato da “Firenze Atheneum” nel 2006, affronto con cognizione di causa il tema del Bene e del Male, asserendo che liberarsi dal male non è possibile, anzi, l’ostinazione a farlo potrebbe risultare non solo un tentativo invano, ma un’azione anche molto pericolosa per se stessi e per gli altri.
Infatti, se scegliessimo di nutrire solo la nostra parte “buona”, senza tener conto di quella cattiva, quest’ultima rimanendo repressa, si manifesterebbe esasperata alla prima occasione, proprio come insegnano i manuali di letteratura scientifica di tutte le scuole di pensiero relative alla psicologia clinica.
Quindi compendiando il concetto, possiamo asserire che: Bene e Male sono dimensioni inscindibili dall’animo umano; tuttavia, ognuno di noi , qualora lo desiderasse coscientemente, ha la facoltà di avvicinarsi alla luce cosmica oppure al buio universale, ma non potrà mai liberarsi completamente né dall’una né dall’altra modalità esistenziale. Infine, quindi, risulta necessario, pur privilegiando “Il lupo buono che è in noi” accettare di convivere con entrambe le modalità ricordandoci di non perdere mai di vista “Il lupo cattivo”.
Antimo Pappadia