Gio. Nov 21st, 2024

“Professò, cosa volevate con 12.000 lire”?

Ho avuto il privilegio di frequentare il corso di Storia della filosofia antica, tenuto dal compianto Prof. Gabriele Giannantoni, presso L’ Università degli Studi di Roma, “La Sapienza”. 

Ho un bellissimo ricordo del Prof. Giannantoni: docente di raro ingegno e di una intelligenza acuta e straordinaria. 

Per accedere all’ esame vero e proprio, era necessario aver superato un preesame di Filosofia antica, Storia e Letteratura greca (ineguagliabile il manuale di Storia greca di Giannelli): la selezione era durissima. 

Ricordo nitidamente che il programma del corso di quell’ anno accademico, prevedeva l’approfondimento -quasi filologico-  del VII e dell’ VIII Libro de “La Repubblica”, di Platone -conservo ancora gli appunti delle lezioni, quasi fossero una reliquia religiosa-. 

Durante una delle tante lezioni pomeridiane, il prof. Giannantoni invitò i presenti a partecipare alla presentazione dell’ ennesimo volume di Storia della filosofia antica, di Luciano De Crescenzo, istrionico ingegnere elettronico  napoletano, nonché autore di successo di pamphlet filosofici, al punto tale che  il Der Spiegel, prestigiosissima rivista tedesca, addirittura dedicò un  articolo agli  avveduti  lettori italiani, cultori di Filosofia: perfino in piena estate, lungo la Riviera Romagnola,  De Crescenzo era l’autore più letto in senso assoluto. 

Per noi giovani studenti fu  un invito a nozze. In una sala gremitissima, il Prof. Giannantoni demolì letteralmente le fatiche letterarie del povero De Crescenzo, inconsistenti, a suo dire,  sotto il profilo filologico, storico e filosofico. 

Insomma, si trattava di una aneddotica tratta prevalentemente dalle “Vite dei filosofi”, di Diogene Laerzio, senza alcun criterio metodologico e storiografico degni di nota. Aneddoti mal copiati, in sintesi 

Dopo aver ascoltato con attenzione la erudita relazione del Prof. Giannantoni, senza scomporsi,  Luciano De Crescenzo fulminò il suo interlocutore con una battuta tipica del genio Partenopeo:” Professò, cosa volevate con 12.000  lire?” alludendo al prezzo di copertina del suo pamphlet! 

Gelo in aula, poi risata collettiva liberatoria. 

Chissà cosa direbbero oggi i protagonisti di quell’ episodio, entrambi geniali nei rispettivi ruoli, rispetto al degrado culturale imperante. 

Gabriele Giannantoni e Luciano De Crescenzo: genio e sregolatezza; sapere accademico e ilarità intelligente: mancate. Tantissimo.

Michele Lagano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *