Artista è solo chi trae da una soluzione un enigma.( Karl Kraus)
Quale lo scopo della Alchimia?
L’Alchimia si proponeva tre scopi essenziali: Raggiungere la tramutazione del metallo in oro- La coscienza divina e la onniscienza, cancellata dal peccato di Adamo ed Eva- La panacea di tutti i mali e con l’elisir di lunga vita, la longevità.
…Terribilità dell’irruzione dell’enigma nel mondo umano da parte del divino. Gli dei dicono moderazione e sono smodati. Gli dei sono archetipi e sono passione. L’enigma è una trappola da cui non possiamo uscire se non rivolgendoci al divino rifacendo tutto il pericolo. Di fronte all’enigma siamo impotenti.
Il trattato De Alchimia, della fine del 1200, di Alberto Magno, dottore della Chiesa, trasmesso poi al suo allievo San Tommaso d’Aquino, contiene forse, il primo decalogo sul comportamento degli alchimisti che dovevano avere cuore puro, vivere nel silenzio tra studio e preghiera, ed avrebbero inoltre dovuto stare lontani dal Potere che cercava solo la fabbricazione dell’oro, senza nessuna cura del lato spirituale che ne accompagnava la ricerca. Impossibile quindi, diventare veri alchimisti senza gli insegnamenti spesso da padre in figlio, e le esperienze dei Maestri.
Nel XIV° secolo, però, l’Alchimia fu condannata dalla Chiesa cattolica per essere poi ammessa, purché onesta, durante il Concilio di Trento. (1545/1563)
Questa Arte non può essere spiegata, ma conquistata attraverso l’illuminazione spirituale, estratta come i minerali dalla miniera, servendosi di metafore, favole, apologhi, enigmi, anagrammi, sogni (anche inventati)… La materia potrà subire una Trasmutazione, da vile metallo in oro, solo dopo che l’operatore stesso avrà operato la sua Trasmutazione. Per realizzare quella che è stata definita la Grande Opera, che può essere paragonata nel Medioevo, ad una messa, bisogna chiedere la protezione di Nostro Signore, fare il Segno di Croce, ed allontanare così l’intervento malefico del diavolo.
Rimbaud, poeta francese e teorico del Surrealismo,(1854/1891),parlava di Alchimia del Verbo alludendo al potere creativo della parola, invocando nel suo celebre sonetto, la pace delle rughe che l’alchimia imprime alle grandi fronti studiose,:
Vocali come colori:
A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu; vocali,
Io dirò un giorno i vostri ascosi nascimenti:
A, nero vello al corpo delle mosche lucenti
Golfi d’ombra; E candori di vapori e di tende,
Lance di ghiaccio, brividi di umbelle, bianchi re;
I, porpore, rigurgito di sangue, labbra belle;
U, cicli, vibrazioni sacre dei mari viridi,
Quiete di bestie al pascolo, quiete dell’ampie rughe
Che alle fonti studiose imprime l’alchimia.
O, la suprema Tuba piena di stridi strani.
“ Fiat Lux” origine teologica dell’Universo che nasce attraverso l’intervento immateriale del Verbo.
Ogni cosa genera frequenze, vibrano gli atomi, le molecole, i colori, il corpo umano, la terra, con frequenze che cambiano lo stato delle cose assorbendo o emettendo energia. Il Verboè la chiave dell’Universo, contiene l’energia fondamentale di tutte le cose, così come il colore bianco, nella luce, contiene tutti i colori e nelle vocali vi sono tutti gli elementi che compongono le parole e la poesia.
Vi sono correlazioni tra Alchimia e Surrealismo. Breton, nel secondo manifesto del Surrealismo (1929/30), il primo era del 1924, sono riportate le parole dell’alchimista medioevale Nicolas Flamel. Le ricerche surrealiste presentano, quanto al loro obiettivo, una notevole analogia con le ricerche alchimistiche: La pietra filosofale è in sostanza, ciò che doveva permettere all’immaginazione di prendere la rivalsa sulle cose.
L’alchimista nel Medioevo non è uno stregone né un mago, non possiede feticci e le operazioni di laboratorio sono realmente compiute e spiritualmente percorse e sa che se non raggiunge la vera illuminazione non potrà mai trovare La pietra filosofale, che come sostiene la Tavola Smaragdina di Ermete Trismegisto, “nasce nell’aria, il vento l’ha portata in grembo e la Terra è la sua nutrice, e questo accadrà quando il “vecchio uomo” sarà morto, per rinascere interiormente e spiritualmente rigenerato grazie alla Materia Prima, il Fuoco Segreto, che ingloba Gli Alchimisti, la Materia ed il Cosmo, in perfetta armonia di uno spirito universale, con energia radiante e cosmica, provenendo dall’Universo tutto, Sole, Luna. Stelle e Spazi intersiderali.
Al di là degli strumenti e degli attrezzi, di cui si servivano gli alchimisti, poi, è l’Immaginazione, la facoltà mentale indispensabile per il viaggio alchemico, un tempo ritenuta più sviluppata nella donna e nel fanciullo: Mentre l’uomo deve cercare, nella donna e nel bambino, tale dote era considerata naturale. Fondamentale quindi era per l’Operatore, la collaborazione di una compagna attenta, premurosa, assidua.
Nel fanciullo è insita inoltre, anche la luce di Verità, per cui gli alchimisti sostenevano che “ l’oscuro e difficilissimo OPUS, per chi possiede le chiavi della Sapienza ed i bambini la possiedono, è in realtà, come un gioco da bambini.”
Continua…
Nadia Farina
(Nella foto un’Opera di Nadia Farina- Il cassetto dell’Alchimista)