Se il vento urla
e il mare infuria
chiudo le finestre
e gli occhi alla paura.
Nel buio indosso
un abito di brillanti
e canto
canto forte,
un canto d’amore
un canto di morte
perché nel cuore
ho una balena
Questa poesia è di Sandra Milo, all’anagrafe Salvatrice Elena Greco, ed è tratta dalla sua silloge
“ Il corpo e l’anima. Le mie poesie”, pubblicata nel 2019.
Una Milo inedita che siamo abituati a vedere in altra forma, ma che svela la sua anima libera e sensibile alla bellezza, come il suo corpo lo era.
In una sua recente intervista, a proposito del suo libro, ha detto che i suoi versi, che parlano di momenti di vita, pensieri, sentimenti, li ha scritti su fogli di carta bianca sparsi sul letto. Soprattutto di notte, quando i rumori si attenuano e i pensieri possono scorrere liberi senza essere disturbati. Sul letto tanti libri. Sotto il cuscino la foto di Federico Fellini.
Poesie dedicate ad un’amica, di cui sente la mancanza – Donna dai mille incanti/ chi più saprà/sollevare il mondo/ sulla spuma della fantasia?-
Altre dedicate ai grandi temi del presente come la poesia “ L’emigrante” in cui si fa struggente la tragedia di una madre e di un figlio costretti a lasciare la propria terra e andare verso un incerto domani:
“E sopra di noi/ sotto il cielo/ appese ai capelli/ speranze/ di ignote terre/ accoglienti”.
Oggi ho appreso la notizia della sua morte e ne sono rimasta turbata.
Mi ha sempre fatto sorridere di cuore quella sua esuberanza bionda, da diva di altri tempi.
Una donna che ha sempre cercato l’amore, ma con libertà. Del trascorrere del tempo, ha accettando i cambiamenti, indossando vestiti colorati e le sue famose scarpe col tacco alto.
Novant’anni di vita sempre da diva, pur con periodi bui e numerosi processi per difendere il suo diritto ad essere madre.
Si è sempre espressa in modo libero, moderno sui grandi temi del presente: il matrimonio, la fedeltà, l’amore libero, la scelta dell’eutanasia. Mi ha sempre stupito il suo pensiero schietto.
Nella sua lunga vita è stata diretta da grandi registi come Antonio Pietrangeli con cui ha girato il film “Lo scapolo” nel 1955 con Alberto Sordi. E poi Rossellini, Dino Risi, Salvatores, Pupi Avati; Luciano Salce.
Ha esordito a 22 anni e da allora la sua carriera non ha mai subito uno stop.
Della sua vita privata si conosce tutto: quattro matrimoni e tre figli. Molti amori.
E poi il suo grande amore per Federico Fellini, durato 17 anni e quasi tutti in clandestinità.
Lui il suo pigmalione, lei la sua Musa. Sandrocchia.
Si erano conosciuti a Fregene e spesso l’attrice ha riportato l’aneddoto del loro primo bacio, quando Sandrocchia, come lui la chiamava, sarebbe svenuta per l’emozione.
Sotto la sua regia ha girato due film che l’hanno resa famosa: 8 e ½ (1963) e Giulietta degli Spiriti (1965) che l’hanno consacrata in quel ruolo di donna fatale, svampita e ridicola, ma anche terribilmente ingenua e disinibita. Una creatura felliniana.
Per entrambi ha ottenuto il Nastro d’Argento.
Nel primo interpreta il personaggio di Carla, l’amante di un regista di mezza età, preda di tutti i dubbi e le angosce di un uomo in crisi. Si susseguono e inseguono fantasticherie, ricordi, sogni che si inseriscono negli avvenimenti del suo vivere quotidiano.
Nel cast Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale.
Nel secondo La Milo veste i panni di Susy, una vicina di casa di Giulietta( Giulietta Masina), la moglie del regista, e che vorrebbe trascinarla in un mondo vizioso.
La storia parla di una donna che è consapevole che ormai il suo matrimonio sta naufragando e cerca risposte interrogando gli spiriti. Alla fine trova il coraggio per chiudere la relazione, andandosene.
Nel cast Mario Pisu, Sylvia Koscina, Valentina Cortese.
Il regista entra nella profondità dell’animo umano. Il suo mondo visionario, onirico rende questi due film opere d’Arte.
Del suo grande amore per Federico Sandra Milo ha detto:
“ Fellini è riuscito a liberarmi dei pudori inutili e non intendo quelli fisici, ma quelli interiori, più profondi”
“ Un regalo straordinario, anche se all’inizio mi sono sentita come se mi avessero portata via la pelle”
Di se stessa ha detto:
“ Forse il mio destino è questo: stupire ad ogni costo”
E tu ci hai stupito, Sandrocchia. Grazie!
Anna Bruna Gigliotti