E’ ora di applicare un sistema differente di sosta per chi si reca al Pronto Soccorso di Reggio Emilia, perché la sanzione relativa può essere illegittima. A stabilirlo è il Giudice di Pace di Reggio Emilia, Dott. Maghenzani Taverna, nella sentenza del 9/10/2023, proprio su ricorso promosso dalla sottoscritta, difesa dal collega di studio Avv. Lembo. Il motivo dell’illegittimità della sanzione è lo “STATO DI NECESSITÀ”, che non ha permesso di “attivare o rinnovare l’uso del disco orario o altra strumentazione necessaria alla sosta in tale sito”, così si legge nella sentenza.
E’ inaccettabile il fatto che per recarsi in un centro commerciale non sia richiesto un pagamento per la sosta, mentre se si sta male e si ha la necessità di rivolgersi al Pronto Soccorso, il parcheggio preveda una corresponsione da parte dell’utente. Vi sono centri commerciali in cui viene addirittura rilasciato un biglietto che esonera il cliente dall’obbligo di pagamento per la sosta. Quando ci si reca al Pronto Soccorso, oltre al fatto che ci si va solo per estrema necessità, per ovvi motivi risulta anche imprevedibile la durata dei tempi di degenza. Nel caso specifico la persona in questione era stata addirittura ricoverata e operata d’urgenza. “Sono stata ricoverata d’urgenza e operata, rimanendo degente circa una settimana”, dice la povera signora mostrandomi la documentazione… Tuttavia, nonostante la palese ingiustizia subita non è stato ritenuto sufficiente per ottenere accoglimento della domanda su riesame che avevo presentato, pertanto l’autorità competente ha rigettato la richiesta con la seguente motivazione: “L’archiviazione per gli stati di necessità è sottoposta solo e solamente alla valutazione di un organo superiore”.
Sono stata per tutto ciò costretta ad adire il Giudice di Pace, versando una somma di contributo unificato di 43 euro, a fronte di due multe di euro 29,40 l’una. E la mia volontà di proseguire giudizialmente è stata dettata non certo dall’ammontare della somma della sanzione amministrativa, ma per l’ingiustizia della stessa. E se la sottoscritta si può permettere di versare la somma di contributo unificato e presentarsi dinanzi al Giudice di Pace, vi sono anche persone che accettano di pagare una sanzione illegittima, per evitare costi superiori di difesa processuale; una condizione inaccettabile per una città come Reggio Emilia che da sempre viene considerata la città delle persone e presa come esempio di civiltà e umanità.
Urge quindi la necessità di modificare il metodo in modo tale da trovare soluzioni differenti affinché le persone in momenti di bisogno (come potrebbe essere un ricovero d’urgenza al Pronto soccorso), non subiscano anche l’umiliazione di una ingiusta ammenda. Una proposta di soluzione da tenere in considerazione potrebbe essere quella di farsi rilasciare un ticket da parte della Struttura Sanitaria che permetta al paziente di uscire senza l’ansia di dover pagare una ingiusta ammenda “solo” perché ha avuto necessità di cure.
Paola Soragni