La casa delle ombre è l’ultimo romanzo di Rosalia Lodato Edito da GPM Edizioni, Pag. 202.
“La casa delle ombre” è la storia di una donna, Agata, che è costretta a scappare dal proprio paese da un cacciatore di streghe e per sopravvivere agli stereotipi creati dagli uomini, cambia innumerevoli volte vita e pelle.
In seguito, dovrà adeguarsi alle più inverosimili situazioni pur di trovare il suo posto nella società, infatti arriva a Londra e si traveste da uomo per trovare lavoro.
La casa in cui serve come maggiordomo, però, nasconde dei misteri, e la presenza che la abita si impadronisce della sua volontà, costringendola a scrivere una storia che dovrebbe restare ignota agli uomini.
La casa delle ombre è la storia di un tormento e la ricerca di una liberazione.
Durante il suo percorso incontrerà tante maschere e pochi volti, tanti personaggi con doppie personalità e, come in un continuo gioco di specchi, nessuno è quello che dice di essere.
Sta alla protagonista saper vedere oltre le apparenze per scoprire chi le è amico e chi invece trama alle sue spalle. I colpi di scena sono innumerevoli, come i personaggi, che sono i coprotagonisti delle vicende che si svilupperanno tra cielo e terra, tra magia e realtà.
Quando la vita di Agata giunge al termine, le vicende che la riguardano sopravvivono alla sua morte e il tarlo che tormentava la sua mente si impossessa della volontà di sua nipote, e tutto si ripeterà ancora ed ancora.
Breve estratto
“Mi appoggiai con le spalle a una colonna e all’improvviso vidi uno stormo di uccelli neri che si alzò in volo.
Erano corvi che volavano all’impazzata, svolazzando proprio a poca distanza dai miei compagni impedendo loro di avvicinarsi e di fatto, crearono una barriera fra me e loro. Io mi tenevo con le mani saldamente attaccata alla balaustra in pietra e guardavo la scena. Tutto prese all’improvviso un altro ritmo e rallentò. Le ali dei corvi si mossero lentamente, Nicholas impiegò un’eternità per alzare la gamba e appoggiare il piede a terra, la polvere alzata dallo scalpiccio dei piedi ricadde a terra formando una spessa coltre. Anche i suoni rallentarono, incupendosi. Sentivo il battito del mio cuore rimbombarmi nelle orecchie e dal nulla prese consistenza la figura di una donna.”
Sara Bontempi