Bambini e mamme, i desaparesidos della pubblicità, sostituiti da papà che preparano la merenda, lucidano i pavimenti, tolgono la polvere, fanno le lavatrici, riempiono la lavastoviglie, eliminano il calcare. Riscaldano la cena per il figlioletto o la figlioletta, loro due soli… Non che non siano segni positivi di una solo apparente uguaglianza, ma se ogni tanto ci fosse anche una mamma, una famiglia raccolta intorno ad una tavola… Le ricette gourmet sono riservate a cani e gatti su succulenti piattini, non più ciotole, per carità! E non che questo sia un male, ma se ogni tanto si vedesse un bimbo, un passeggino, un fasciatoio o un biberon…
Specchio dei tempi la pubblicità odierna che quando racconta la donna, ne esplora le più intime necessità: assorbenti di ogni tipo, ascelle in bella vista, abbigliamento intimo che mistifica cellulite e peso in eccesso, per non parlare di carte igieniche che ridanno la serenità. Una pubblicità devastante che cancella ogni mistero che ha sempre reso la donna unica e magica.
Nadia Farina