Gio. Nov 21st, 2024

Come ben sappiamo la settimana scorsa e a nostre spese, il premier Volodymyr Zelensky ha fatto visita al Papa Francesco in Vaticano. Come chiarito anche dalla diplomazia vaticana questo incontro non era finalizzato (almeno nell’immeditato) a realizzare un piano di pace, ma aveva l’obiettivo di cominciare a tessere una rete di dialogo che vada col tempo a sostituire l’escalation bellica. A questo intento però, il presidente Ucraino non ha ma palesato nessun segno distensivo né nelle parole espresse, né attraverso gesti simbolici.

Volodymyr Zelensky non ha mai parlato di pace ma solo di vittoria Ucraina; ha sfoderato una inscalfibile sicurezza e ha ostentato una gran forza che, considerando il contesto in cui si trovava, erano a dir poco superflui. Una delle cose però che mi ha lasciato particolarmente perplesso è stata l’assenza del giornalismo. Sì del giornalismo, quello vero, intendo! Cioè i giornalisti c’erano, anzi, erano presenti molti (auto-proclamatosi con formula orwelliana)  professionisti dell’informazione,  solo che, invece di svolgere il ruolo dei guardiani della democrazia e della pluralità, hanno ricoperto l’incarico di Steward e Hostess al servizio di una propagante degna di un pensiero totalitario. Nessuna domanda imbarazzante, nessuna contestazione pertinente, si sono prestati solo ed unicamente a fare da cassa di risonanza di una propaganda bellica che, come ben sappiamo, stride con l’articolo 11 della nostra Costituzione. Per non parlare poi del fatto che i “professionisti dell’informazione” citati hanno ignorato il diritto d’informazione (anch’esso inglobato nell’articolo 11 della nostra Costituzione)  rivendicato da oltre il 60% di quegli italiani che si oppone alla guerra.

Un’altra cosa che ha lasciato piuttosto perplessi quanti si contrappongono a questa guerra sono stati i simboli!

Intanto lo stemma del tridente bazantino  d’Ucraina  presente sul maglione di Volodymyr Zelensky è stato  modificato. La spada centrale ha riportato alla mente più lo stemma utilizzato dai nazisti ucraini dell’O.U.N. (Organizzazione dei Nazisti Ucraini) piuttosto che il simbolo del suo Paese e il fatto che questa icona sia stata applicata su di un maglione nero, alimenta ulteriormente inquietanti interrogativi.

Ma non è tutto! Passiamo ai regali. Papa Francesco ha regalato al Presidente ucraino una piccola scultura che rappresenta un ramoscello d’ulivo, simbolo della pace, mentre Volodymyr Zelensky ha donato al Pontefice un’icona della Madonna dipinta su di una piastra antiproiettile. L’opera dal titoloLa perdita”  raffigura la Madonna con un bambino in braccio cancellato che rappresenterebbe la morte dei bambini in Ucraina (non dei bambini in generale) a causa della guerra.

L’impulso umano a commentare quanto raccontato urta violentemente con l’etica professionale a cui sono chiamato a rispettare! E’ questo il motivo per cui lascio a voi lettori commenti e riflessioni, certo è che un’opera raffigurante la Madonna senza il Bambino è sicuramente una rappresentazione artistica peculiare!

Antimo Pappadia

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