Stefano Puzzer è un gruista che lavorava nel porto di Trieste (alcuni Media riportano che è stato licenziato per giusta causa dall’Agenzia per il lavoro per cui lavorava. Il motivo sarebbe legato proprio al comportamento assunto dal gruista durante le proteste contro il green pass). L’operaio, nel concitato ottobre del 2021, quando andò in vigore la tessera verde, organizzò una serie di iniziative di protesta e questo nonostante lui avesse adempiuto all’obbligo vaccinale. Le proteste furono severamente soppresse dalle Istituzioni –si ricordino le foto che immortalarono le immagini in cui alcuni operai del porto di Trieste furono allontanati con gli idranti della polizia perché la manifestazione di protesta non era stata autorizzata dalle Istituzioni preposte- Infatti, i partecipanti furono dispersi con l’intervento delle Forze dell’Ordine che, oltre agli idranti, utilizzarono, lacrimogeni e mezzi blindati, e questo mentre i manifestanti restavano inginocchiati a pregare tenendosi per mano.
Introduzione di Antimo Pappadia
(Direttore responsabile)
Ecco la lettera di Stefano Puzzer
Buongiorno Signora Merlino, sono Stefano Puzzer Le scrivo questa mail dopo aver seguito la sua trasmissione “L’aria che tira” in onda all’ora di pranzo. Ho visto che discutevate dei fatti incresciosi successi fuori dall’università “La Sapienza” di Roma. Le dico molto francamente che ricordo come fosse ora di come Lei additava i manifestanti AUTORIZZATI di Trieste come dei facinorosi e “scappati di casa” e che eravamo dei sconsiderati a manifestare il nostro dissenso contro l’introduzione del GREENPASS.
Manifestare è un diritto di ogni cittadino italiano sancito dalla Costituzione ma è vergognoso usare due pesi e due misure nel giudicarlo. Credo sia giusto che gli studenti possano manifestare come avrebbero dovuto fare tutti i lavoratori italiani.
Visto che adesso la verità sta uscendo e noi portuali avevamo totalmente ragione, dichiarando che il GREENPASS era tutto meno che uno strumento sanitario, che ledeva solamente i diritti dei lavoratori, ci piacerebbe e penso sia un nostro diritto chiedere a chi fà informazione, che lo faccia in modo serio e degno.
W la libertà di scelta e la libertà di informazione.
Buona giornata.
Distinti saluti
Comitato La gente come noi.
Stefano Puzzer