Gio. Nov 21st, 2024

Cos’è una lacrima? Cosa racchiude al di là del suo aspetto innocente, puro e trasparente, al di là della sua funzione liberatoria e catartica? Cosa si cela in questa piccola goccia di liquido cristallo?

 Da sempre, dalla notte dei tempi, fiabe e leggende ad essa dedicate ci hanno narrato del pianto di splendide principesse, imprigionate o traumatizzate da incantesimi di ogni sorta,  di dèe abbandonate ad un tragico destino, ma rimane il mistero…Perché la lacrima conserva così tanto fascino ancora oggi?

 Partiamo dalla semplicità della sua composizione: il 98% di acqua, il 2% fra proteine, elettroliti e cloruro di sodio, (il semplice e puro sale !).

 Il punto di paragone con la lacrima, lo ritroviamo nella classificazione delle gemme più preziose come ad esempio i diamanti, che nell’antichità erano considerati “Lacrime degli Dei”; antiche celebrazioni giapponesi  ci riportano la “Leggenda delle stelle innamorate”, ( presenti anche in Cina e Corea), che racconta di due amanti associati alle stelle Vega e Altair,  ovvero la principessa Orihime, che tesseva abiti per gli dei, e il pastore celeste Hikoboshi ,che pascolava i buoi sacri. Presi dal loro amore, i due giovani dimenticarono di occuparsi dei loro compiti e il padre di lei nonostante fossero già sposati, li punì separandoli per sempre interponendo fra loro  il fiume celeste, (Amanowa o Via Lattea); se non che, dopo il pianto della figlia, egli concesse loro di incontrarsi una sola volta l’anno, il settimo giorno del settimo mese, il 7 di Agosto e difatti, possiamo vedere le due stelle insieme solo in quel giorno.

Ricordiamo la leggenda dei pescatori di perle cinesi che, dopo la loro morte in mare,  venivano pianti dalle loro fidanzate, (da cui l’identificazione della lacrima con le perle prodotte dal mollusco all’interno delle conchiglie).

Nello Sciamanesimo, le lacrime sono considerate simbolo della raggiunta purificazione dal male e dalla malattia e nelle trance degli sciamani sono spesso presenti; nella religione cristiana, sono considerate un sintomo di pentimento redenzione e avvenuta purificazione.

Meravigliosa è la leggenda celtica della dea della natura Freya, che ogni mattina piange alla partenza del marito Odur,  il guardiano celeste che guida il Carro del Sole, producendo così lacrime d’oro e tingendo di questo colore  l’alba del giorno nascente .

Per gli antichi Persiani, la pioggia è rappresentata dalle perle che scendono giù come lacrime.

Possiamo ritrovare gli elementi chimici che compongono una lacrima (come il sale appunto), nella Terna Alchemica di Paracelso (Sale, Mercurio e Zolfo) : il sale, elemento della tavola periodica, è presente anche in natura,ed è associato allo stato fisico della materia,ovvero il Corpo, il Mercurio simboleggia l’Anima, lo Zolfo lo Spirito.

Il sale è detto anche Cloruro di Sodio, il primo associato alla dea Venere, elemento femminile, il cloruro invece a Marte, elemento maschile: riunisce quindi entrambi gli opposti e dunque, dati questi elementi, ragionando potremmo dire che  non è quindi un caso che Venere simbolicamente “nasca dal mare salato” e dunque una lacrima, che contiene acqua, è come un mare che  armonizza i due elementi: ecco il perché della sua importanza!

Inoltre il corpo umano, purificato dal pianto, è facilmente identificabile con Gaia, la Terra, bagnata dal mare. Grande potenza energetica e salvifica che viene ad esempio sfruttata in molti rituali olistici, come la Talassoterapia , che grandi benefici dà al corpo e allo spirito.  

Gli antichi alchimisti ne sapevano qualcosa, così come i Templari in epoca medievale, che custodivano simboli come le lucertole, il Santo Graal e le lacrime: il fiore di protezione degli Antichi Cavalieri era infatti un giglio bianco, formatosi  proprio dalle lacrime e dal sudore di Gesù prima della sua morte; il Graal conteneva latte e lacrime dell’Antica Dea, associata alla vecchia religione e praticata da maghi  (come  il leggendario Merlino) e da streghe (come l’affascinante  Fata Morgana) : forse è per questo che le streghe non piangono? Una prova della presenza  di un’energia negativa e demoniaca secondo le tradizioni  religiose a riguardo. Nelle pozioni magiche non mancano poi lacrime di serpenti lucertole o pipistrelli, forse perché  collegano lo Spirito alla Materia e perchè in una sorta di equilibrio, permettono di dominare e intervenire in una situazione contingente e reale.

E che dire delle lacrime di sangue ( vere o presunte) sgorganti dalle statue di  madonne e santi? La loro credenza o esistenza è da intendersi come simbolo di redenzione, pietas , nella tradizione religiosa cristiana.

Una musica commuove e genera il pianto: la commozione, l’esternazione di un’emozione dell’anima  sono da considerarsi una forma d’arte, secondo il filosofo Emil Cioran, nel suo libro “Lacrime e Santi”.

Esiste una  trasmutazione di un’emozione astratta, una vibrazione  che rigenera il corpo, pulisce come pioggia e porta la vita sul piano fisico.

Per la religione cristiana le lacrime sono il battesimo del cuore. 

In conclusione, piangere anche di gioia, è importante, scientificamente è una liberazione dagli scarti energetici che genera energia ed è un collegamento al Trascendente; umanamente è l’oasi in un deserto, un oceano sulla terra, un elemento salvifico per la nostra anima e ogni volta che piangiamo dimostriamo prima di tutto a noi stessi la nostra forza, anziché la nostra debolezza, il nostro potere di trasmutazione e di creazione del Divino, quel divino tanto anelato ma più vicino a noi di quel che si creda, in quanto già presente nel nostro Cuore.

Foto di Daniela Casaburi “Le lacrime sono il sangue dell’anima” (S.Agostino)

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