Una cantante di statura internazionale: lo dicono gli addetti ai lavori, lo dice il pubblico e lo confermano i numeri. In 35 anni di carriera Mafalda Minnozzi ha realizzato migliaia di concerti in tre continenti, ha prodotto 18 CD, 2 DVD, decine di videoclip e più di 250 video registrati sul palco di teatri, auditorium e festival a documentare una carriera costruita “dal vivo”. La sua voce è presente in decine di compilation e colonne sonore di serie televisive e film, in cui si è fatta apprezzare anche come autrice.
Per Mafalda cantare è un’esigenza. Con determinazione e coraggio ha posto la musica al centro delle sue decisioni, considerandola il più potente strumento di integrazione culturale. Attorno ad essa ha creato incontri, collaborazioni e progetti a cui ha dedicato tutte le sue energie. L’approvazione della critica e l’immancabile “standing ovation” del pubblico ad ogni concerto, hanno ripagato e continuano a ripagare costantemente questa sua dedizione.
La sua stessa anima è di fatto internazionale, perché accoglie lo spirito dei tre paesi in cui ha scritto i principali capitoli della sua storia fino ad oggi: Italia, Brasile e Stati Uniti.
L’anima Italiana
Mafalda Minnozzi nasce a Pavia e cresce nelle Marche. Diversamente dai suoi coetanei ascolta Piaf, Sinatra, Nat King Cole, Caterina Valente, affascinata dal suono e dai colori con cui la voce può esprimersi nel canto. Inizia ad ascoltare anche la sua, forte e intonata così come la sua personalità. Appena maggiorenne si trasferisce a Roma per mettersi alla prova. Trova gli stimoli giusti con il maestro napoletano Gustavo Palumbo, con il coreografo Marco Ierva e con Roberto Marafante della “Compagnia della Rancia” di Saverio Marconi. Con un coraggioso provino “a cappella” entra nel cast di “Uno Mattina” dove rimane per due intere edizioni condotte da Luca Giurato e dal giovane Pino Strabioli; con un secondo provino conquista il palco de “La Cabala”, il cuore della musica dal vivo nella capitale, frequentato da formatori d’opinione, intellettuali ed artisti che applaudono entusiasti i concerti di Mafalda. La sua popolarità cresce e riceve inviti per esibirsi a Monaco, Atene, Malta e Parigi. Accettandoli, sceglie definitivamente la strada della musica da ricercare e sperimentare, da fare e condividere, della musica da vivere.
È in questi anni che apprende a dosare la sua voce e a dominare le lingue, cantando gli chansonnier francesi, il jazz americano e la bossa nova oltre alla canzone napoletana e la canzone d’autore italiana. Interiorizzando questo vasto repertorio crea lo stile personalissimo che la rende a tutt’oggi un’interprete inconfondibile.
Nel gennaio del 1996 Mafalda vola oltreoceano, a Rio de Janeiro, per una proposta irrinunciabile: l’importante casa discografica Som Livre, su segnalazione di un talent-scout internazionale, le offre un contratto che prevede la realizzazione di tre album e una serie di concerti per lanciare la sua voce in Brasile. Accompagnata dai più noti musicisti del jazz brasiliano come Nico Assumpção, Raul Mascarenhas, Cristovão Bastos, Luiz Alves, Jurim Moreira, Armando Marçal e Luiz Avelar, Mafalda conquista prima il pubblico carioca, poi la comunità artistica ed infine l’attenzione mediatica, che la elegge personaggio rivelazione. Le principali reti televisive brasiliane le dedicano interviste, speciali televisivi e spazi nei programmi più seguiti. È l’inizio di un rapporto di amore assolutamente corrisposto con il pubblico brasiliano che dura da 25 anni.
La scena musicale è effervescente, aperta ad incontri e collaborazioni. Nel 1998 trasferisce così vita e lavoro a San Paolo.
Con il marito e manager Marco Bisconti fonda la MAMA, etichetta discografica e agenzia di spettacolo con cui ha la possibilità di organizzare i suoi concerti in tutto il paese e la libertà di creare progetti in cui integrare la cultura delle sue origini con quella brasiliana.
Il chitarrista, arrangiatore e produttore newyorchese Paul Ricci entra ufficialmente a far parte del suo mondo artistico come direttore musicale e con lui Mafalda firma da questo momento tutte le sue successive produzioni.
In Brasile Mafalda realizza straordinarie collaborazioni, in studio e sul palco, con Milton Nascimento, Leny Andrade, André Mehmari, Guinga, Ná Ozzetti, Simoninha, Toquinho, Fabiana Cozza, Dani Black.
Con Martinho da Vila, incide il brano “Um Beijo, Adeus”, versione di “Prima Dammi Un Bacio” che lo stesso Lucio Dalla definisce pubblicamente “pura poesia”.
L’Ambasciata e i Consolati d’Italia in Brasile la coinvolgono con i suoi concerti nei principali eventi dedicati alla musica, al cinema e allo sport italiano, compresi i Mondiali di Calcio del 2014 e le Olimpiadi 2016.
Nel 2019 inaugura con i suoi concerti “A Caminho do Interior”, un progetto voluto dal Console Generale La Rosa per proporre arte e cultura italiana nei teatri delle principali città dello Stato di San Paolo.
Mafalda è regista inoltre di due documentari che esaltano l’importanza del legame culturale che unisce Italia e Brasile: il primo è “Dia da Itália”, un dietro le quinte dell’evento di commemorazione dei 90 anni del Cristo Redentore, sul Corcovado a Rio de Janeiro, una delle sette meraviglie del mondo; il secondo è “L’Italia nel Cuore dell’Avenida Paulista” (gennaio 2022), un film-documentario che descrive il complesso processo di ristrutturazione e ammodernamento della sede del Consolato Generale d’Italia a San Paolo, sull’Avenida più famosa dell’America del Sud.
È presente alla prima edizione del “Giffoni São Paulo Film Festival”, al fianco del critico cinematografico Tonino Pinto, ed è scelta più volte da ENIT come testimonial nelle sue campagne di promozione turistica.
Dal 2003 è la corrispondente da São Paulo per i programmi “Brasil” e “Stereonotte” con Max de Tomassi su RAI Radio 1, raccontando in diretta l’attualità della metropoli sudamericana.
Riceve due riconoscimenti importanti anche da istituzioni brasiliane: il Governo Federale inserisce Mafalda Minnozzi nell’elenco ufficiale delle 500 personalità più rappresentative del paese in occasione dell’evento celebrativo del 500° anniversario della scoperta del Brasile; il Governo dello Stato di Rio de Janeiro le conferisce la cittadinanza onoraria per meriti culturali.
Il progetto e MPathia Jazz Duo è lo strumento che crea con Paul Ricci nel 2014 per continuare a seguire la sua “vocazione naturale” e amplificare il jazz che si trova nel suo DNA musicale. La chitarra jazz di Ricci la stimola a rileggere e reinterpretare gli autori del canzoniere internazionale che tanto ama e quel repertorio che ha accumulato negli anni come un tesoro. Il risultato é un sound originale reso ancora più sorprendente dalla perfetta sincronia del duo affinata in centinaia di esibizioni. È proprio New York, la capitale del jazz, il banco di prova scelto da Mafalda per proporre questa nuova sfida. Il pubblico dei jazz club più “cool” di New York come Birdland, Mezzrow, Zinc, Jazz Forum, Trumpets, Luca’s ne è subito conquistato. Le prime recensioni della stampa specializzata la descrivono come autentica rivelazione. Al primo CD “eMPathia Jazz Duo” (2015) registrato in Brasile seguono “Inside” (2017) e “Cool Romantics” (2019), registrati a New York e prodotti dal Grammy Awards winner Jeff Jones.
La Fondazione Zerilli-Marimò, sede del dipartimento di lingua italiana della New York University e riferimento della cultura italiana a New York, consolida la popolarità di Mafalda ospitando più volte il suo sapiente mix di jazz, ritmi latini e passione italiana all’interno di una serie di prestigiosi eventi culturali. La platea ne esce affascinata.
La vocalità di Mafalda, il suo scat e lo stile della sua performance attirano anche l’attenzione della comunità jazzistica newyorchese e creano straordinarie occasioni di incontro. Dave Liebman, Harvie Swartz, Victor Jones, Art Hirahara, Rogerio Boccato, John di Martino, Essiet Okon Essiet, Will Calhoun, Eduardo Belo e Helio Alves, riconoscono ed esaltano il valore del progetto partecipando come “special guests” ai suoi concerti. In particolare Swartz, Jones, Hirahara, Boccato e Ricci formano la super-band con cui Mafalda realizza due concerti sold-out al Birdland Jazz Club che la consacrano tra le cantanti più applaudite nella “Grande Mela”.
Senza confini
Il tema del viaggio caratterizza l’intera carriera di Mafalda Minnozzi. Portogallo (Casa da Musica), Germania (Jazzahead, Passau Jazz Fest), Austria (Outreach Jazz Festival), Perù (Lima Jazz Festival), Spagna (Womex), Paraguay (Asujazz), Francia (MIDEM) e Stati Uniti (APAP e Rocky Mountain Fest) sono da aggiungere ai paesi finora citati. Tra i musicisti con cui ha collaborato è d’obbligo ricordare anche Mario Pacheco, Hugo Fattoruso e Butch Thomas.
Il pubblico italiano ha già avuto modo di apprezzare Mafalda sul palcoscenico della Casa del Jazz, di JazzMI, di Padova Jazz, di Udin&Jazz, di European Jazz Expo, del Peperoncino Jazz Festival e di varie rassegne a Napoli, Ancona, Firenze, Grado e Macerata (Musicultura). Per proporre la sua idea di musica “senza frontiere” ha già ospitato sul palco Gabriele Mirabassi, Giovanni Falzone, Antonio Onorato, Giovanni Ceccarelli e Daniele di Bonaventura oltre agli internazionali John di Martino, Harvie Swartz e Victor Jones che porta con sé in tour in Italia appena tre mesi prima dell’inizio della pandemia.
Successivamente, nell’impossibilità di esibirsi dal vivo in epoca Covid, Mafalda fa viaggiare la sua musica. L’album “SENSORIAL – Portraits in Bossa & Jazz”, prodotto a New York, entra nella Jazzweek USA, raggiunge 34 settimane di permanenza nella prestigiosa classifica e vanta ad oggi oltre 2.500 esecuzioni nelle emittenti radiofoniche americane del jazz come WBGO, KUVO, WUCF, WCLK, WDNA, JAZZ/24.
Vista l’approvazione di critica e pubblico, a febbraio 2021, “SENSORIAL” viene rimasterizzato con l’aggiunta di due bonus-track e pubblicato nella versione “Deluxe Special Edition”. L’album viene anche iscritto e concorre a 7 diverse categorie nel Grammy Latino 2021, inclusa quella di “Miglior Album di Latin Jazz”.
Nel mese di aprile 2021 Mafalda lancia un nuovo album intitolato “A Napoli – Porto dell’Anima” con il geniale pianista André Mehmari in un omaggio alla canzone napoletana tra tradizione e contaminazioni.
In veste di improvvisatore jazz e di compositore classico, Mehmari fonde magistralmente Napoli con la cultura del samba, del baião, dell’afoxé e dello chorinho delle sue radici; in perfetta sincronia, la voce intensa e creativa di Mafalda richiama il suo legame ancestrale con il melodramma italiano e il cabaret francese, usando il canto come elemento di jazz strumentale.
Nei mesi successivi Mafalda pubblica due ulteriori produzioni discografiche. Accompagnata dalla chitarra jazz di Paul Ricci, lancia “PRIMAVERA” (a giugno) e “ESTATE” (a settembre). Entrambi gli album vengono registrati dal vivo in studio e ripresi anche in video, consentendo allo spettatore di vivere una forte esperienza emotiva e provare quella sensazione di sorpresa che caratterizza la musica di Mafalda sul palco così come in studio.
“CINEMA CITY – Jazz Scenes From Italian Film”, lanciato il 1 ottobre sul mercato statunitense, conferma la prolifica attività creativa di Mafalda Minnozzi. “CINEMA CITY” si distacca nettamente dall’atmosfera intima dei due album precedenti. Per la prima volta la Minnozzi abbraccia e dedica un intero album al suggestivo mondo delle colonne sonore e lo fa nel suo stile inimitabile, con una chiara impronta jazzistica. Mafalda scava con forza nelle sue radici e nella sua anima per rivelare a sé stessa e al pubblico la raffinata originalità e le costruzioni musicali innovative che compositori come Stelvio Cipriani, Henry Mancini, Renato Rascel, Carlo Rustichelli, Nino Rota ed Ennio Morricone hanno apportato al cinema italiano.
L’album viene concepito e registrato in Brasile, durante la pandemia. Il profondo disagio di vivere una situazione così drammatica e la pausa forzata dei concerti danno a Mafalda il tempo di riflettere e agiscono da catalizzatori di energie positive per questo progetto creativo che ha forti motivazioni personali. “Ho cantato questi brani interpretandoli come scene di vita perché fanno parte integrante della mia vita e in alcuni casi ne hanno ridisegnato il destino. Così come il personaggio di Totò di “Nuovo Cinema Paradiso” rivede la sua vita attraverso gli spezzoni dei film con cui è cresciuto, anch’io ho ripercorso il mio passato e provato intense emozioni, radicate in me”, commenta Mafalda. Fu proprio a causa del successo del capolavoro di Tornatore, infatti, che la cantante venne invitata per la prima volta ad esibirsi in Brasile nel celebre “Paradiso” di Rio de Janeiro, dando inizio ad un nuovo ciclo della sua vita e della sua carriera.
Lo stato d’animo di Mafalda Minnozzi e il passionale trasporto con cui ha affrontato la realizzazione del progetto “CINEMA CITY” traspaiono in tutti i brani, creando un equilibrio perfetto tra il virtuosismo eclettico del jazz e la sensibilità cosmopolita della world music. Tale entusiasmo permea l’intero album, condiviso dal suo direttore musicale, il chitarrista e arrangiatore newyorchese Paul Ricci, dai musicisti brasiliani che hanno accompagnato Mafalda in studio, ovvero Tiago Costa (pianoforte), Sidiel Vieira (contrabbasso acustico), Ricardo Mosca (batteria) e dagli autorevoli ospiti presenti nell’album: Dave Liebman (sax soprano) in “Love Theme – Nuovo Cinema Paradiso”, Graham Haynes (flicorno e cornetta) in “La Dolce Vita” e “Amici Miei”, Art Hirahara (organo) in “Anonimo Veneziano” e “E La Chiamano Estate”, Luca Aquino (flicorno) in “Nella Fantasia” e Jorginho Neto (trombone) in “Arrivederci Roma”.
Il suo ruolo di appassionata e sincera promotrice del mix tra culture, sia sullo schermo che sul palcoscenico, fa sí che nel 2022 Mafalda appaia in due prestigiosi film-documentario, a cui partecipa facendo ciò che sa fare meglio: cantare! “The Chisels Are Calling” (Street Singer Productions – NYC), dedicato al celebre liutaio americano John Monteleone, è basato su una raccolta di interviste, esibizioni e testimonianze di numerosi artisti, tra i quali Mark Knopfler, Ben Harper, Julian Lage e Woody Mann; la canzone romana è invece protagonista del documentario diretto dall’iconico regista Enrico Vanzina, nel quale l’interpretazione di Mafalda e Toninho Ferragutti di “Roma nun Fa’ la Stupida Stasera” in chiave jazzistica si distingue per fascino e bellezza.
CITAZIONI
“Mafalda Minnozzi ha la statura di artista internazionale … è un interprete sensibile, sorretta da una tecnica vocale di rilievo, brava anche nello scat … è in grado di esprimersi sia in perfetto portoghese sia in perfetto inglese … domina il palco con la sua affascinante presenza scenica e la sua voce potente e flessibile, ricca di mille sfumature” – Gerlando Gatto (A Proposito di Jazz – Italia)
“La vibrazione delle sue incisioni è ispiratrice e riporta alla mente l’estetica musicale di João Gilberto. Lui, dal cielo, stará sicuramente approvando e sorridendo” – Bobby Sanabria (8 nomination ai Grammy Awards e conduttore radiofonico di “Latin Jazz Cruise” su WBGO – NYC)
“Come cantante, la sua tecnica è sublime; canta non semplicemente con facilità, ma con facoltà, come solo pochissimi cantanti al mondo riescono a fare“ – Raul Da Gama (Latin Jazz Network – Canada)
Grazie alle sue esperienze con la musica jazz in Brasile e in Italia, entrambi i paesi influenzano il suo modo di cantare … ogni interpretazione è profonda e sensibile. Questo è il jazz di cui innamorarsi, il volo libero di un uccello in un grande cielo“ – Debbie Burke (Jazz Author – USA)
“Con la sua voce sensibile e profonda, Mafalda trasmette un’apparente innocenza che è pura sensualità … padroneggia “scat” e vocalità riportandoci ai migliori momenti della musica brasiliana … l’energia del jazz, con il ritmo brasiliano e lo spirito italiano, danno vita a un lavoro accattivante ” – José Ramon (La Habitacion del Jazz – Spagna)
“Ha una bellissima concezione di ogni canzone ed è un’artista meravigliosa. Sono affascinato dal suo modo di improvvisare e interagire” – Gene Bertoncini (leggenda del jazz americano – NYC)
“Mafalda Minnozzi entusiasma letteralmente il pubblico con classici in versione jazz” – Carlos Calado (Folha de São Paulo – Brasile)
“Una rivelazione straordinaria. Mafalda Minnozzi è fantastica! ” – Humphrey Inzillo (La Nacion – Argentina)
“La voce di Mafalda Minnozzi ha un suono gioioso … Le sue note “aperte” sono rotonde e piene … canta la Bossa Nova con energia e sincerità e incanta con la sua intonazione perfetta e il suo portoghese fluente” – Dee Dee McNeil (Musicalmemoirs’s – USA)
“Mafalda Minnozzi unisce Bossa brasiliana e New York City Jazz in una sensuale esperienza di umore, melodia e persino un po’ di malinconia” – Travis Roger (The Jazz Owl – USA)
Simona Cantelmi