Un milione di dosi di vaccino AstraZeneca buttati in discarica! E’ questa la notizia che negli ultimi giorni ha fatto indignare l’intero Occidente. Un’azione del genere, in un momento storico in cui “si dice” che questo farmaco è assolutamente vitale (specialmente per le persone fragili), ci lascia basiti. E’ accaduto in Nigeria, il Paese più popoloso dell’Africa. La versione ufficiale è che i principi attivi della terapia genica erano prossimi alla scadenza.
A tale proposito, in un’intervista alla Bbc (come ha riportato il quotidiano La Repubblica) l’ex-premier laburista Gordon Brown ha detto che la mancanza di un piano internazionale per vaccinare i Paesi poveri è un problema di coscienza per tutto l’Occidente. Brown ha affermato che i mezzi e la tecnologia per vaccinare tutta la popolazione terrestre in tempi relativamente brevi ci sono, eppure finora non è stato fatto.
Già… Perché no?
Le motivazioni di quello che a mio avviso è stato uno sciagurato spreco economico sono sostanzialmente due: la prima è che i vaccini venduti nei Paesi ricchi vengono venduti fino a 24 volte il prezzo di costo (sì, ventiquattro volte), mentre nei Paesi poveri hanno un costo molto inferiore e talvolta vengono addirittura distribuiti ad un prezzo politico. Quindi, il sistema finanziario fa di tutto pur di venderli e somministrarli alle popolazioni Occidentali.
La seconda è che qualche dubbio in merito al fatto che la Nigeria ritenesse la vaccinazione contro il SARS-CoV2 una delle sue priorità sanitarie, si insinua. A supporto di tale opinione basti pensare che ad oggi in Nigeria è stato vaccinato con doppia dose solo il 2,1% della popolazione. Gli operatori sanitari che hanno ricevuto la doppia dose sono circa uno su quattro. Infine, un altro elemento che non va assolutamente sottovalutato è che, secondo i dati ufficiali, dall’inizio dell’emergenza ad oggi, i decessi per Covid-19 sarebbero circa di 3.000 su una popolazione di circa 206 milioni.
Va anche detto inoltre che da un lato, è sicuramente vero che il prodotto di AstraZeneca sia arrivato in Nigeria prossimo alla scadenza, ma è altrettanto veritiero il fatto che c’erano ben due mesi di tempo per poterli somministrare e “salvare vite”. Eppure, inspiegabilmente, i farmaci sono rimasti fermi nei magazzini per poi essere portati al macero. Infine, c’è ancora un altro particolare che, a mio avviso, la stampa internazionale ha sottovalutato, e cioè che in Nigeria alla fine degli anni ’90 la sperimentazione di un farmaco durante un’epidemia di meningite portò al decesso di 11 bambini. Un aneddoto che induce la popolazione ad essere piuttosto prevenuta nei confronti dei vaccini in generale. Questo mio parere, pur essendo stato espresso dall’agenzia di stampa britannica Reuters, chissà perché, non è stato mai preso in considerazione dalla stampa mainstream.
Indipendentemente da quali possano essere le ragioni ufficiali o quelle ipotizzate, resta il fatto che 1.066.214 dosi di vaccino AstraZeneca sono state distrutte in presenza di autorità politiche e davanti ad un nutrito gruppo di giornalisti, e pertanto il dubbio che tale azione sia stata anche una sorta di cerimonia dimostrativa, resta.
Antimo Pappadia