Le elezioni per il Consiglio provinciale di sabato scorso 18 dicembre hanno assegnato 9 seggi alla lista “Insieme per la Provincia di Reggio Emilia” di area PD, 2 seggi alla lista “Terre Reggiane” di area centrodestra e 1 seggio alla lista civica “Provincia Progressista“.
L’affluenza è stata da record (81,9%) e questo nonostante la gelida giornata. Un segno evidente che la nuova forza politica ha impresso una certa preoccupazione per i consolidati equilibri provinciali. I risultati sono che il Centrodestra ha riconfermato il proprio risultato 2018 incrementando i voti ponderati dai 13.298 da 80 schede del 2018 ai 17.823 da 95 schede di ieri, il PD pur aumentando i voti ponderati da 55.779 da 316 schede a 61.212 da 368 schede perde un seggio che viene appunto conquistato, con 7.041 voti ponderati da 29 schede, da Provincia Progressista per la quale risulta eletto Marco Signori.
In parole povere, hanno fatto di tutto per tener fuori il terzo incomodo ma non ce l’hanno fatta. Così, per la prima volta dall’applicazione del suffragio indiretto che inizia nel 2014 dopo la discutibile Legge Delrio, nel Consiglio provinciale di Reggio Emilia il dualismo PD-centrodestra viene infranto. Non è un fatto politico di poco conto.
Il risultato di Provincia Progressista avrebbe potuto essere ancora migliore se all’ultimo momento non fossero venuti meno, per cause di forza maggiore, diverse centinaia di voti ponderati considerati “sicuri”, oltre a quelli di alcune schede considerate nulle per difformità tra voto al simbolo e preferenza a candidato di altra lista.
Nei confronti di Provincia Progressista, l’eco di stampa non è stato sempre imparziale e, per tale motivo, vogliamo puntualizzare il profilo in una misura più conforme alla sua struttura.
Il progetto nasce nel 2019, prima del duplice rinvio delle elezioni provinciali, come iniziativa dichiaratamente civica promossa – a titolo personale e senza chiedere il permesso a nessuno – da consigliere e consiglieri comunali eletti in liste 5S, in civiche di area PRC e di civiche locali.
Dopo la rottura consumatasi nel M5S anche nella nostra provincia, con la fuoriuscita di numerosi attivisti e di cinque portavoce comunali, i rapporti sul territorio restano comunque ottimi con gran parte dei colleghi rimasti all’interno e il progetto viene ripreso insieme, mantenendo tutte le caratteristiche originarie, fino alla presentazione della lista. Esso viene sostenuto anche dal neonato gruppo consiliare Coalizione Civica al Comune di Reggio Emilia.
Se a esso partecipano, insieme a esponenti civici indipendenti, alcuni iscritti al M5S o al PRC, o simpatizzanti, così come vi partecipano alcuni di Alternativa Emilia, ciò non autorizza a catalogare la lista come “vicina”, o tanto meno organica, a un qualunque soggetto politico strutturato. Essa resta per ogni effetto civica considerando questo un proprio carattere distintivo specifico.
Un progetto quindi al quale le persone partecipanti non contribuiscono, in formula sommatoria o di compromesso, ognuna la linea della propria eventuale forza politica di riferimento ma elaborano collettivamente, ex novo, un programma di lavoro che ha l’ambizione di guardare anche oltre le elezioni provinciali stesse. In questo preciso senso la lista è, per scelta, genuinamente civica.
Non si è mai inteso però che fosse una lista tecnica o indifferenziata, aperta a chicchessia; per chi fosse interessato a leggere il programma per esteso può consultare i seguenti link
Comunicato stampa curato dagli attivisti di Provincia Progressista