Il Natale 2021 coincide con la conclusione del secondo anno consecutivo di vita drammatica dovuta alla pandemia. Bombardati dai Media, minacciati dalle Istituzioni e spaventati dai bollettini medici talvolta strumentalmente utilizzati per imporre decisioni non sempre condivise dalla collettività, siamo sempre più rinunciando non solo a vivere la quotidianità, ma anche, anzi, soprattutto, a sognare. Per tale motivo, noi de www.lintelligente.it abbiamo voluto spezzare una lancia a favore dell’ottimismo e all’insegna della speranza e l’abbiamo fatto discutendo di fiabe. Così, per una volta, in occasione delle festività natalizie, ci siamo voluti astenere dal criticare aneddoti che ci appaiono a dir poco ambigui; per una volta abbiamo appositamente rinunciato ad approfondire ulteriormente notizie che stridevano palesemente con la realtà dei dati oggettivi e abbiamo voluto dare il nostro piccolissimo contributo a favore di quelle energie positive che se perseguite, si trasformano in speranza e ottimismo. Come direbbero gli attivisti sostenitori della scienza quantistica, abbiamo dato il nostro contributo affinché “le vibrazione energetiche” giungessero più in alto possibile. Quindi, per questo ed alti motivi, vi invito a leggere il presente numero natalizio de www.lintelligente.it in modo tale che l’ottimismo e la speranza possano tornare ad essere parte integrante della nostra esistenza.
Tuttavia la storia di Antonio Cardarelli non è esattamente una favola malgrado ciò, credo che una persona che resti integra alla propria morale e sia di esempio per l’intera società, abbia in sé sempre qualcosa di magico. Infatti, il fine ultimo che dovrebbe avere qualsiasi fiaba è quello di persuadere le persone del fatto che, alla fine, ciò che lasciamo in eredità all’umanità è rappresentato solo dalla quantità di bene che siamo capaci di donare.
Antonio Cardarelli, uno dei medici più famosi della storia della medicina
Antonio Cardarelli nacque il 29 marzo 1831 a Civitanova del Sannio e morì a Napoli l’8 gennaio 1927. Si laureò in medicina giovanissimo ma le sue spiccate doti professionali dovettero fare i conti col suo animo ribelle e rivoluzionario. Le sue idee non allineate col potere dominante (era un simpatizzante dei moti Garibaldini e Mazziniani) più volte misero a rischio la sua brillante carriera. In ogni caso, il suo spirito ribelle lo portò a essere il medico di fiducia di personaggi celebri come Giuseppe Garibaldi, Vittorio Emanuele II, Umberto I, Giuseppe Verdi e il filosofo Benedetto Croce.
Tra le sue diagnosi più eclatanti, ricordiamo quella di cancro alla pleura fatta a carico di Papa Leone XIII, dopo averlo semplicemente visitato. La sua peculiare capacità diagnostica, infatti, era proprio quella di scoprire malattie gravi in persone completamente asintomatiche. Questa straordinaria dote era vista con scetticismo da una parte del comitato scientifico e pertanto alcuni colleghi invidiosi gli pianificarono un tranello. Gli presentarono un finto paziente, (figurante) perfettamente sano, da visitare. La diagnosi fu di nefrite cronica. “La prognosi è infausta”, continuò impassibile il Cardarelli tra le risate e i ghigni dei colleghi, che ormai gli avevano rivelato lo scherzo.
Il finto paziente naturalmente rifiutò le cure, e sghignazzando uscì dal suo studio. Lo stesso paziente-figurante morì pochi giorni dopo.
Non bisognerebbe mai prendersi gioco di chi crede profondamente in ciò che fa. Questo vale anche, anzi soprattutto, per chi non si allinea col pensiero dominante. Infatti potrebbe accadere che, al di là dei meriti e quando meno ce lo aspettiamo, il destino voglia correre incontro agli audaci e presentare un conto caro e amaro a tutti coloro i quali li hanno sbeffeggiati.
Antimo Pappadia