Le Fate sono tornate. Le avete viste??
Sono arrivate con la rugiada del mattino, sotto boccioli di primule, rose selvatiche e viole… leggere, eteree, profumate, dolci e sorridenti come il miele di cui sono ghiotte… Ma anche misteriose e importanti presenze legate a miti , leggende e nuove verità…bellissime entità presenti nella natura, arrivate dai tempi lontani per proteggere Gaia, (il nome dello Spirito della Terra), per sostenerla e difenderla dai danni creati dall’uomo. Esse si trovano in tutti e quattro gli elementi della natura: acqua, aria terra e fuoco, hanno diversi e molteplici aspetti, sono bellissime, altissime o minute e si accompagnano ad Elfi, Gnomi e Folletti. Ci sono le Driadi, Fate protettrici dei boschi, dagli occhi grandi e luminosi, con abiti costituiti da erbe, foglie e fiori, le Ondine, Spiriti dell’acqua come ci informano gli antichi studi alchemici di Paracelso, le Salamandre, nelle fiamme scoppiettanti…
C’è chi le ha viste, chi si connette con loro, chi tra gli amanti della natura le evoca e chiede il loro aiuto, per ricevere doni che arrivano inaspettati o realizzare desideri. Ma la regola è sempre una, ferrea: il rispetto per Madre Natura e i suoi abitanti. E ovviamente CREDERE nella loro esistenza.
Partiamo dunque in questo singolare viaggio alla ricerca dei simboli e dei luoghi ad esse collegate .
Cominciamo dai fiori, quelli poco fa nominati ed altri particolari come la Digitale Purpurea, dal colore violaceo e particolarmente velenoso, proveniente dall’Asia e dall’America, fiore della sensualità proibita e della trasgressione, dalla caratteristica forma a campanula, ( proprio come il copricapo dei folletti e il cappello a cono delle Fate!), che cresce in terreni dove si sono consumati degli incendi e chiamato anche “fiore della morte”; il Lillà, l’Iperico, (il fiore della Magia), sono difatti profonde conoscitrici della Magia Bianca, quella buona, e sono chiamate anche Spiriti Elementali.
Vivono nei boschi e nelle sorgenti, nei laghi e nei giardini, dovunque vi siano acque cristalline e scenari paesaggistici sempre diversi, incontaminati , come puro e cristallino deve essere il cuore di chi vuole incontrarle.
Sono schive, timide e riservate e si nascondono all’occhio dell’uomo, pochi sono dunque i fortunati che hanno potuto affermare di averle intraviste , fra i luccichii delle fronde di un bosco.
Sono esseri spirituali molto evoluti e sono presenti in molti luoghi del mondo, (come in Irlanda e nei paesi nordici) e fanno parte del leggendario mondo celtico.
“Esse fanno parte di un popolo che abita la terra fin nelle sue cavità e si nascondono in diversi punti di Madre Terra, punti di risonanza, strategici e magici ad un livello di vibrazione molto alta”, mi racconta chi le Fate le conosce, le contatta e ne capisce, la mia cara amica e ricercatrice spirituale, che gestisce un meraviglioso centro olistico a Milano e così é nata spontaneamente la mia piccola intervista su queste splendide e magiche creature e la mia crescente curiosità è stata soddisfatta.
D.Come potrebbero essere evocate?
R. Con i Registri Akashici (una speciale tecnica meditativa, simile ad una grande biblioteca universale da cui attingere le memorie e il sapere universale). Ci si mette si in connessione con il piccolo popolo e col popolo fatato, se si ha un canale pulito, puro, (come quello un bambino che naturalmente è portato a credere in loro, n.d.r.).
D. Esiste una simbologia in proposito?
R. Sì che esiste, chiaramente si possono pronunciare delle parole particolari… esse si trovano nei parchi e nei boschi, dove ci sono molte farfalle. (esiste un linguaggio delle fate ,n.d.r)
D. Conoscono il potere delle erbe?
R. Certo, eccome, proteggono l’equilibrio di Madre Terra, hanno una grandissima conoscenza e un grande potere.
D. E dove si nascondono?
R. Tra le acque trasparenti di fonti e sorgenti, tra il vento impetuoso sottile che fruga tra le foglie dei boschi e tra le fronde di un maestoso albero, o nell’acqua cristallina di una piccola cascata montana, in questi spazi puoi trovare le Fate.
D. Sono spiriti benevoli?
R. Certo che lo sono, aiutano la Terra nella sua evoluzione, mantengono l’equilibrio nella natura.
D. Possono essere definite delle streghe buone?
R. Non sono streghe buone, perché non sono streghe, in quanto sono esseri che illuminano e danno equilibrio e consapevolezza, ed è un grande dono venire a contatto con loro.
D. Grazie, cara amica.
Dunque, esseri di luce, di amore e allegria, quasi sfrenata, gioia nella natura… “ma tu, finché li negherai non potrai vederli” affermava Conny Mendez nel suo famoso libro “Metafisica 4 in uno”: come i bambini che, si sa, parlano con i loro amici immaginari, vedono puntini di luce nell’aria, non si pongono alcun problema perché hanno un Cuore aperto e quindi vedono e sentono ciò che è invisibile agli altri.
Esiste un rituale interessante per richiamarle, da celebrare nella notte di S. Giovanni, con la Luna piena, lasciando in dono una tazza con del vino o del miele, o donando loro un canto o una danza: esse amano le Aurore Boreali e si dice che basti tracciare un cerchio nel terreno, posizionarsi se si è l’officiante del rito al suo interno, tenendo in mano una Pietra di Luna, (la Moonstone) , pietra lavica dell‘Europa dell’Est.
Provare non costa niente, forse, tutt’al più, si può fare un giro sull’arcobaleno, prossima fermata: il Sogno.
Daniela Casaburi
O tu, dolce poesia di rugiada, che balli e canti senza sosta, fermati … che il cuore scalpita in questa notte fredda ma rovente nei tuoi occhi… sono qui , ascolta le mie bramosìe, fa che s’avveri ciò che mi tormenta …e acquieta il mio sonno…
(Poesia originale di Daniela Casaburi)