Quando lo scorso anno, con piccoli focolai di resistenza un po’ ovunque in Italia, piccolissimi ma per questo più significativi in Puglia, abbiamo condotto una battaglia per il ritorno in presenza a scuola, ci hanno ignorato o deriso o accusato di essere irresponsabili.
La situazione era eccezionale, ci dicevano, e per questo era necessario rassicurare le famiglie preoccupate. Portate pazienza, poi torneremo alla normalità.
Nel frattempo si raccontavano le magnifiche sorti e progressive della didattica a distanza, della didattica digitale integrata, fiumi di inchiostro tra saggi, articoli e programmazioni.
Perché agli insegnanti burocrati è in fondo chiesto sempre e solo questo: piegare la realtà alle esigenze ideologiche del momento. È giusto fare così, che sia vero non è importante.
Solo che i fatti hanno la testa dura. E quindi proprio coloro che ci dicevano di rimanere calmi, di abbassare la testa e avere pazienza per un anno, oggi dagli stessi pulpiti ci dicono che un esame di Stato con le prove scritte sarebbe un ritorno al passato.
Siamo vintage, lo Zeitgeist richiede unica prova orale e tesina/elaborato preparato in anticipo. Il motivo è chiaro a tutti, anche agli studenti che hanno firmato la petizione: quasi due anni di didattica a distanza hanno disabituato alla tensione e all’impegno delle prove scritte. Quella di Italiano e quella delle materie di indirizzo.
Ergo: la didattica a distanza non era un sostituto efficace; due anni così hanno compromesso il percorso di coloro che si trovavano a metà della strada. Invece di ammettere l’errore/orrore, si rimuove ciò che potrebbe provare quell’errore.
Se qualcosa fa paura, agli alunni o al Ministero, bacchetta magica e scompare.
Se la realtà non ci piace, facciamo in modo che non dia prove di sé.
E se dissenti, sarai scomunicato (irresponsabile, all’antica, vecchio, ecc. ecc.).
Avanti così, verso sempre nuovi fallimenti.
Alessandro Porcelluzzi
Sono una novantenne che ha frequentato il prestigioso liceo classico di Trani negli anni cinquanta e conseguito la licenza liceale dopo un impegno forte ed appassionato nella preparazione agli esami. Quello che si fa oggi mi preoccupa. I giovani non raggiungeranno la giusta formazione per la vita che li attende.
Le prove scritte vanno affrontate e superate. Occorrono serietà e autorevolezza da parte della Scuola!