Lo scorso 19 giugno presso la sede dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia è avvenuta formalmente la consegna della pergamena che certifica la conclusione del percorso di studi realizzato da alcuni ragazzi “speciali”.
Ciò è stato possibile grazie alla collaborazione tra l’Università di Modena e Reggio Emilia e l’associazione Università 21 che ha provveduto, attraverso educatori motivati, ad accompagnare alcuni ragazzi diversamente abili a realizzare un loro grosso desiderio.
Il percorso, seppur non privo di insidie, è comunque giunto al termine nel migliore dei modi, anzi, talvolta superando perfino le aspettative dei partecipanti. La realizzazione di questo ambizioso progetto non solo ha apportato tanta soddisfazione a tutte le persone coinvolte, ma è stata una vera e propria dimostrazione pratica che Reggio Emilia, nel campo della disabilità, resta una delle città più inclusive d’Italia.
I professori presenti in Commissione erano: Gariboldi Antonio (presidente), Mellono Alberto, Giliberti Enrico, De Giorgi Fluvio, Muratori Matteo, Scorza Mariastella, Barbieri Nicola, Panforti Maria Donata.
Noi de www.lintelligente.it abbiamo intervistato il neolaureato Stefano Lombardi che ha conseguito la laurea speciale con voto 110.
Ecco l’intervista:
Stefano, cosa ti ha spinto a cominciare un percorso di studi tanto complesso?
Nonostante alle superiori abbia fatto molta fatica a studiare (specialmente in matematica), ho capito che in società per essere competenti e competitivi bisogna studiare. Chi studia poi viene premiato dalla società.
Durante il percorso hai mai avuto un momento di sconforto? Hai mai pensato di abbandonare?
No, di lascare gli studi mai, però una volta ho avuto un momento di sconforto, ma era legato più ad una questione affettiva che ad una crisi per lo studio.
Tu hai presentato una tesi sul tema dei videogiochi, ci racconteresti da cosa è nata questa tua passione?
La passione per i videogiochi è nata una quindicina di anni fa, quando notai che mio fratello più grande era bravissimo a giocarci e questo mi ha stimolato molto fin quando non sono diventato più bravo di lui.
Quali sono gli aspetti positivi che si possono trarre dal videogioco?
Giocare ai videogiochi favorisce la socializzazione. Infatti ci sono delle chat specifiche in cui le persone si incontrano formando delle “Community”, cioè dei veri e propri gruppi di utenti che condividono lo stesso interesse.
E gli aspetti negativi?
Sicuramente lo sconsiglierei a chi soffre di epilessia. Infatti, su tutti i videogiochi c’è una scritta che cita: “Epilessia fotosensibile”. Significa che chi soffre di crisi epilettiche non dovrebbe giocarci.
Che raccomandazione faresti a chi ha questa passione?
Quella di tenere ben suddiviso il mondo reale da quello virtuale.
Quale è stata la cosa più bella che ricordi di questo percorso di studi?
La possibilità di approfondire le amicizie che avevo e al tempo stesso quella di conoscere persone nuove.
Cosa ti aspetti dal futuro?
Mi piacerebbe diventare un youtuber di successo, avere tantissimi iscritti, svolgere la professione di Content creator e diventare indipendente.
Antimo Pappadia