Ascoltare… ma cosa vuol dire veramente? Si può sviscerare dal vocabolo il suo significato in generale, fino ad estrarne l’essenza etimologica: ascoltare dal latino” auscultare”, ascoltare con l’orecchio. Continuiamo…
Orecchio dal latino “auris”, che nel corso della declinazione significa sia “aura “che “oro”. Aurum …
Sfrondiamo ancora ed arriviamo fino al nocciolo, anzi, permettete il gioco di parole, alla radice del significato: l’ascolto è la percezione di suoni, fenomeni oscillatori prodotti dalle vibrazioni di un qualsiasi corpo elastico, ma il corpo deve essere elastico, l’onda deve rimbalzare, ritornare da dove è partita, altrimenti otterremmo un rumore. Ed ecco lì, la nostra frequenza che, naturalmente è misurabile, in Hertz, dal nome del suo scopritore il fisico tedesco Heinrich Hertz. Tre numeri, ma tutta un’armonia: 432, la Frequenza Aurea, Aurum, auris…
Il diapason naturale è la frequenza della natura sulla quale tutti gli esseri viventi sono accordati, sulla quale tutti gli uccelli cantano al mattino senza condizioni di stress, prima che l’uomo, con tutti i suoi frenetici rumori, entri ad inquinarla con una frequenza artificiale, creata a tavolino, diversi anni fa.
Facciamo un salto indietro ai tempi di Hitler, dove il Ministro per la Propaganda nazista Goebbels, su richiesta della Commissione Acustica della Radio di Berlino, stabilì che il diapason di accordatura dovesse salire da 432, come era stato dai tempi dei tempi, coi Greci come Pitagora ed i Romani, a 440.
Giuseppe Verdi lo sapeva e componeva le sue opere tutte a 432, e consigliò che venisse adottata questa frequenza anche da tutte le orchestre italiane, ritenendo un diapason di 450, voluto da Roma, un gravissimo errore.
Difatti, la frequenza più bassa, in perfetto accordo con la natura, si armonizza e dà beneficio a corpo, spirito e cervello; agisce sul sistema nervoso centrale, regolarizza la frequenza cardiaca, energizza, distende, rilassa, si presta alla meditazione come alla pronta e sana attività quotidiana. Così è sempre stato, ma il suo innaturale innalzamento, che ha permesso la conseguente accordatura degli strumenti musicali e quindi della musica stessa, ha causato un profondo scompenso nei due emisferi cerebrali, che non essendo più in equilibrio, in “balance”, hanno fatto il resto: ansia, paura, nervosismo, stress, aggressività.
Hitler lo sapeva bene, la musica a quella frequenza era in grado di aizzare gli eserciti e manipolare e controllare le menti, in una parola il popolo. Ma il bello -o brutto- è che quella frequenza è rimasta, non è stata mai più riabbassata.
Certo, conveniva a tutti, tutti coloro che tra politici e potenti, detenevano il potere ed intendevano tenerselo stretto, e quindi? La domanda è: Oggi siamo tutti manipolati o stressati da una musica” inquinata”? La risposta è affermativa… La musica è qualcosa che ci appartiene, è un elemento ancestrale, dal primo ritmo che avvertiamo e percepiamo come feti dal ventre materno ( il battito del cuore) al primo suono, la voce della madre, la primigenia melodia. Ce lo portiamo con noi e coltivare la musica, in tutte le sue forme, contribuisce, sin dall’infanzia, allo sviluppo neurovegetativo e a una crescita sana. A questo proposito inserisco una piccola nota autobiografica: sono insegnante di Musica alle scuole medie e una bella mattina ho improntato una lezione sulla 432, facendo ascoltare la Cavalcata delle Valchirie in entrambe le frequenze: inutile dire che le reazioni positive dei miei alunni sono state tutte per la cristallina e “leggera” 432, mentre l’altra, la 440, creava inquietudine e “mal di testa”.
Per questo Hitler osannava Wagner, oltre che per la sua natura antisemita, anche per l’imponenza e la solennità della sua musica che utilizzava, molto astutamente e diabolicamente in quel modo, per terrorizzare e destabilizzare le menti e quindi controllarle. Ma grazie alla tecnologia esistono oggi i mezzi per riconvertire la musica, ma davvero tutta, a 432, od anche a frequenze più basse per curare (con vari ascolti e musicoterapia) ogni tipo di disturbo o stress. Non importa perché l’accordatura sia rimasta a quella taratura, e mai sapremo chi, cosa o come…quello che conta è che ce ne siamo accorti in tempo per rimediare e rimettere le cose al proprio posto. Basta guardare gli animali, immergersi in un bosco e respirare in un mare di cicale, tutte rigorosamente a 432. Questi insetti ultimamente si è scoperto producano delle vibrazioni che procurano un vero e proprio “peeling “al cervello. Ma questa è un’altra storia. Un buon ascolto è fondamentale, dal Trap al Rap, dal Classico al Jazz, ma 432, è meglio.
Perché l’ASCOLTO, è ORO .
Daniela Casaburi
(La foto è un’opera digitale di Daniela Casaburi)