Gio. Nov 21st, 2024

Recita il devoto: Magia: Presunta capacità di dominare le forze della natura mediante il ricorso ad arti occulte di natura malefica – (magia nera)  o benefica (magia bianca). Fattura– Incantesimo – Fascino allusivo o suggestivo ( la magia dei colori – dal greco” Mageìa “ dottrina dei magi persiani. Arte magica, incantesimo.

Eh sì, perché Magia era al tempo dei magi persiani, la capacità di interpretare i sogni che avrebbero poi dovuto aiutare la realtà, ed era un’arte,  e l’arte è una perla preziosa.

Ma Qualcuno non disse forse:

Non buttate le perle ai porci?” Eppure questo sta avvenendo, perché le parole magia, magico, magicamente, sono come gemme, una volta scavate nella miniera delle parole, quindi rare e preziose, ma in questo tempo che si definisce moderno, sono buttate via lì,  senza che scaturiscano da una vera emozione.

Il sostantivo a cui mi sembra giusto accomunarle, è Atmosfera. L’unica parola indefinibile, l’unica che racconti qualcosa di impalpabile come le luci quando diventano magiche, perché non sai da dove arrivano, ma riempiono un momento di …Magia.

Magico è quel gioco ricco di mistero, magico è quel momento che non sai definire e che riempie il cuore di emozione, magico è quell’istante irripetibile, magico è l’incanto dell’attimo in cui una vita entra in un’altra. Ma come tante cose e tante parole: Grande- immenso- straordinario- che sono usate a proposito e a sproposito,  troppo spesso con leggerezza e superficialità, anche la magia ha perso ogni significato “ magico” divenendo parola di consumo, banalità. Ha perso ogni aura.

C’era un tempo in cui surrogato della magia era un certo modo di abbigliarsi con tessuti lucidi e fruscianti,  paillettes  che riflettevano le luci della sera e rendevano quella, una serata speciale, ma solo quella. Nel 2000 ed anche prima, invece,  si indossano abiti anche per fare la spesa al mercato, e si acquistano quaderni, giochi e tanto altro, ricoperti di polveri luccicanti e di luccicanti paillettes.

Si vive una realtà “magica “ che di magico non ha nulla nel suo essere diventata di moda, nel suo essere divenuta abitudine, che ha così perso, il significato più profondo. Ci stanno abituando, ci hanno già abituato alla magia. E come siamo diventati insensibili di fronte all’orrore, alla morte straziante e straziata, siamo diventati replicanti che già a metà settembre, insieme ai libri della scuola, guardiamo i negozi che si preparano al Natale, perdendo proprio la ”magia” del Natale, che è atmosfera di festa, aria di famiglia, di gioia della sorpresa che non conosce l’affanno della corsa ansiosa.

In un mondo in cui tutto brilla, tutto luccica, non per rallegrare,  ma per confondere lo sguardo e la mente, dove tutto è ricoperto di porporina, non come la neve che copre ma concima, la verità fa fatica ad emergere. E la verità esige pulizia e chiarezza, non falsi luccichii.

Allora potrebbe definirsi magico anche questo momento di pericolo incombente, non sappiamo dove come e quando potrebbe colpirci, ma ricordiamo che esiste la “ magia nera” e senza rendercene conto stiamo scivolando nell’incantesimo della bella addormentata, che dormì cento anni in attesa del bacio del principe. Quel bacio oggi si chiama vaccino, in grado di restituirci la vita con un soffio. E allora sì che la magia ridiventa bianca,  e non avremo più necessità di coprire la realtà di paillettes e luccichii.

Nadia Farina-

La foto è di un’ opera di Nadia Farina – Il Mago

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