Nuove restrizioni dal 2 marzo per Rimini, Ravenna e Cesenate Annuncio dell’Emilia-Romagna, attesa l’ordinanza Milano, 27 febbraio – Da martedì 2 marzo, e per due settimane, la zona arancione scuro verrà estesa a tutti i comuni della Ausl Romagna, esclusi quelli del distretto di Forlì, e quindi il provvedimento riguarda i comuni delle province di Rimini e Ravenna e del cesenate. Arriverà tra domani e lunedì la nuova ordinanza che lo prevede, a firma del presidente della Regione, analoga a quelle già approvate per la Città metropolitana di Bologna e l’Imolese. L’obiettivo è lo stesso: arginare la diffusione del virus, a tutela della salute dei cittadini, in un’area peraltro molto vasta e densamente abitata. La decisione è stata presa oggi dopo le riunioni fra i sindaci dei territori coinvolti, insieme a Regione e Ausl Romagna. Il provvedimento è più restrittivo rispetto alle misure nazionali in vigore per la zona arancione in cui è collocata tutta l’Emilia-Romagna dal 21 febbraio scorso, e deriva dalle indicazioni medico-scientifiche che evidenziano una situazione di criticità, con l’andamento del contagio in costante crescita, anche fra i giovani e nelle scuole. Le restrizioni introdotte sono le stesse previste dall’ordinanza in vigore nei comuni del Bolognese: no agli spostamenti, anche all’interno del proprio comune, e anche per visite a parenti e amici, se non per motivi di salute, lavoro e comprovate necessità, e limitazioni alle lezioni in presenza, sul modello di ciò che in sostanza avviene in zona rossa. Da martedì 2 marzo, quindi, l’attività didattica si svolgerà esclusivamente a distanza per tutte le scuole di ogni ordine e grado e per l’Università, mentre rimarrà in presenza per i servizi educativi 0-3 anni e le scuole d’infanzia. Non vengono invece sospese le attività economiche, nei limiti delle regole consentite in fascia arancione, comprese quelle per i servizi alla persona. “Ancora una volta – hanno detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – accogliamo la richiesta di intervenire arrivata dalla sanità e condivisa coi territori. Insieme ai sindaci prendiamo una decisione difficile e sofferta, consapevoli tutti delle difficoltà e della stanchezza con sui sono alle prese da mesi attività economiche, famiglie, studenti, ma abbiamo il dovere di ascoltare le autorità sanitarie e fare tutto ciò che possiamo per fermare la ripresa del contagio, più veloce a causa di nuove varianti e ora in grado di colpire maggiormente anche giovani e giovanissimi.
La redazione