Gio. Nov 21st, 2024

Diego Armando Maradona; chi era? … cos’è?

Una prima risposta riguarda necessariamente lo specifico calcistico, dove, peraltro, ogni “moscone da bar” è sovrano, e quindi dice la sua, in assenza di possibili smentite.

Tutti sono paradigmaticamente convinti di essere nel giusto. Anch’io! E per quanto mi riguarda, Pelè è stato apparentemente migliore di Maradona, che è stato a sua volta apparentemente migliore di Messi.

Perché “apparentemente”? L’evoluzione strategica e tattica del Calcio ha comportato  una costante diminuzione dello “spazio di manovra” per gli attaccanti, che devono agire sempre più velocemente in spazi stretti, con il rischio di essere atterrati subito, come nel Football Americano. Quindi, in ragione delle difficoltà crescenti, i tre geni possono essere considerati equivalenti. E, per aver visto abbondantemente il Calcio degli anni ’70 e ’80, non trascurerei neanche i talenti europei: Crujiff, Van Basten, Platini, Cristiano Ronaldo … ma anche calciatori meno appariscenti, perché dediti alla difesa, o all’umile arte del centrocampo (Beckenbauer, Tardelli, ecc.).

Una seconda risposta riguarderebbe le virtù morali e i vizi immorali dell’uomo: il suo essere un eroe popolare, la sua amicizia con Fidel Castro, ma anche l’essere stato artefice e preda di una vita bizzarra, sregolata, esagerata.

Ma a noi gente comune la “diagnosi morale” non dovrebbe interessare; grossolanamente inappropriato è il giudizio “etico” nei confronti dei talenti “estetici”: scrittori, artisti, personaggi dello spettacolo, sportivi, che ci fanno stare bene … ci divertono, facendoci scordare per qualche ora le ambasce quotidiane … ci insegnano magari qualcosa … e stimolano in alcuni casi fortunati il senso del bello e del sublime. E’ su questi aspetti che dovremmo misurare il contributo di Maradona.

Non penso, quindi, siano state pertinenti le osservazioni secondo cui il cordoglio “eccessivo” per la morte di Maradona avrebbe finito per oscurare le tragedie quotidiane conesse al Covid-19, ed anche la ricorrenza annuale dedicata al contrasto della violenza di genere; per chi ha occhi ed orecchie, sentimento e cervello, la concomitanza di eventi e occasioni di riflessione non dovrebbe costituire un problema! Se lo diventa, l’interesse non era poi così profondo.

 

Chi era quindi Diego Armando Maradona? Quali corde ha toccato nella gente comune e negli esperti?

Arriviamo alla terza risposta: Maradona è stato anche un personaggio famoso, un “vip” che ha continuato ad alimentare il mondo dei “media”, anche al termine delle sue funamboliche prestazioni.

Il cordoglio si è quindi fuso con la volontà di partecipare: “anch’io l’ho visto giocare”, l’ho apprezzato, l’ho amato, gli ho stretto la mano, l’ho avuto a cena nel mio ristorante.

Il fatto è che questa volontà “invadente” non sappiamo come prenderla: tracima evidentemente nella volgarità, nella pacchianeria, nell’ignoranza, ma forse (mi dico) può fare da parziale antidoto alle pulsioni di chi altrimenti sarebbe disposto a tutto pur di apparire, ed essere importante, anche per un giorno solo.

Negli USA, che ci precedono dal punto di vista capitalistico, si sa come va a finire spesso: con un qualche squilibrato che entra in una qualche scuola, e “senza nessun motivo” (ammesso che ne possa esistere uno, o qualcuno) comincia a sparare all’impazzata su chiunque capiti a tiro. (Mi spiace dirlo, ma è solo questione di tempo.)

Questa voglia sfrenata di essere-per-un-giorno e apparire si realizza in modo apparentemente innocuo negli eventi (funerali compresi), e nei programmi in cui compare la gente comune (Uomini e Donne; Talent vari; Chi l’ha visto …).

Ci indica inoltre come possa diventare sottile la linea che divide la gente comune dai “vip”: per dire, le prime edizioni del Grande Fratello erano dedicate alla gente comune, che  ambiva alla notorietà …  ora sono invece i presunti e sedicenti “vip” che si impegnano in qualsiasi pagliacciata, pur di non rientrare nell’anonimato.

Apparentemente innocuo, dicevo, perché mentre il Singolo (protagonista o spettatore) finisce per scaricare le proprie pulsioni in modo più o meno accettabile, la Società nel complesso non ne beneficia affatto.

Maradona, uno e trino: calciatore, uomo …

… e “vip”: prendetene e mangiatene tutti.

 

  Gianfranco Domizi

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