Quando una donna parla al suo compagno di un problema, l’uomo, in genere, propone immediatamente una soluzione. Però, più il maschio cerca di trovare una risoluzione, più la donna si irrita e più quest’ultima si adira, più il compagno insiste con potenziali soluzioni. Questa situazione finisce paradossalmente col far sentire entrambi frustrati: l’uomo ritiene che le sue proposte risolutive siano inadeguate, mentre la donna si sente offesa perché pensa che il compagno non l’ascolti. Se ci fermiamo qualche minuto a riflettere, ci rendiamo subito conto che tale malinteso si verifica molto più spesso di quanto immaginiamo, e allora la domanda sorge spontanea: come mai accade ciò? Come molti addetti ai lavori ben sanno, l’uomo e la donna utilizzano prevalentemente due diversi emisferi cerebrali. L’uomo tende ad usare di più la parte sinistra, che risulta più consona ad una analisi logico-razionale del dato oggettivo e per questo motivo tende a proporre una potenziale soluzione al disagio provato; la donna, invece, utilizza di più l’emisfero destro del cervello, cioè la parte maggiormente addetta alle emozioni e alle sensazioni. Pertanto, il principale desiderio del sesso femminile non è legato al bisogno di una soluzione, ma è finalizzato alla comprensione del proprio stato d’animo.
In altre parole il tentativo di decisione che propone il maschio e il desiderio di comprensione emozionale della donna sono determinati dall’uso prevalente di una parte o dell’altra dei nostri emisferi cerebrali, i quali sono generalmente legati all’appartenenza sessuale di un individuo.
Pertanto dobbiamo tenere presente che, per quanto risulti difficile riconoscerlo, l’uomo e la donna, insieme, hanno a disposizione tutti gli strumenti psichici per risolvere ogni tipo di difficoltà. Infatti, se riflettiamo con ponderatezza, non possiamo esimerci dal riconoscere che la comprensione di un’emozione che ha origine da un dato oggettivo, risulta indispensabile per capire qualsiasi problema nella sua complessità, ma al tempo stesso, se non si propongono soluzioni, tutti i problemi restano irrisolti, anzi, come di sovente accade, peggiorano. Compreso questo meccanismo, devo dare però una cattiva notizia ai “maschietti”. Recenti studi hanno dimostrato che gli uomini hanno più materia grigia rispetto al loro sesso opposto, ma quest’ultimo possiede una maggiore quantità di materia bianca, cioè quella sostanza biologica che favorisce lo scambio di informazioni tra gli emisferi cerebrali. In altre parole, possiamo concludere dicendo che per ottenere una formula congeniale circa la risoluzione di un problema, è indispensabile che ci siano sia le componenti maschili, sia quelle femminili, ma è altrettanto vero che le donne rispetto agli uomini sono (geneticamente parlando), più propense ad una comprensione globale di un dato oggettivo e all’utilizzo di strumenti cognitivi che, secondo natura, non apparterrebbero a loro, cosa che invece ai maschietti risulta decisamente più difficile.
Antimo Pappadia