Natale, tempo di regali. Gli adulti diventano tutti dei babbi Natale. E’ bene ricordare allora, che il giocattolo … è del bambino!
Recita il Devoto alla parola – giocattolo:
Qualsiasi oggetto fabbricato per servire come mezzo o pretesto di gioco ai bambini, favorendone spesso, oltre alla ricreazione, lo sviluppo delle facoltà intellettuali o immaginative.
Il Giocattolo, quindi, come elemento di crescita, è oggetto indispensabile alla capacità evolutiva, è altresì simbolo del possesso ( il primo possesso) qualcosa di cui il bambino è completamente padrone.
Lo può distruggere, lo deve a volte distruggere, lo può trasformare o trasformarne l’uso. Non deve temere di rovinarlo, sporcarlo, ungerlo, macchiarlo. Nel giocattolo il bambino investe le sue capacità e i suoi limiti , le sue conoscenze, senza critiche o giudizi se non quelli fatti a se stesso. Il compito dell’adulto nel rapporto con il giocattolo, è acquistarlo, dimenticare di averlo acquistato, aiutare il bambino a giocare solo dietro richiesta precisa, sorvegliarlo e ascoltarlo però, come ombra protettiva. In due parole, lasciarlo da solo senza che si senta solo.
Ricordare al bambino il valore sia economico sia affettivo, di un giocattolo, equivale a togliergli il senso di proprietà e a ridurne la libertà. Inoltre, il senso di responsabilità, il cui insegnamento può essere riservato ad altre circostanze, sarà inevitabilmente sostituito dal senso di colpa in lui ingenerato.
Conclusioni: Il giocattolo è del bambino.
Se l’adulto vuole giocare, si compri dei giocattoli per sé, al limite può chiedere al bambino se vuole “giocare” con lui!
Gli regalerebbe il suo tempo cosa che il bambino non dimenticherà mai più.
Nadia Farina
(Foto di Nadia Farina)