La società si trasforma a ritmi vorticosi e gli esseri umani sono in continua evoluzione negli usi e nei costumi, nella cultura, nell’educazione e nella sfera sessuale ed emotivo affettiva.
Anche l’amore evolve e subisce curiose mutazioni che lo spingono ad oltrepassare limiti e confini.
Un fenomeno che si va sempre più diffondendo è quello del poliamore, che consiste nel condurre parallelamente più relazioni amorose.
Un poliamoroso è capace di provare sentimenti per più persone ed esserne coinvolto sia emotivamente che fisicamente; è riduttivo, dunque, considerare questa modalità relazionale come promiscua e mirata ad una forma di libertinaggio sessuale, si tratta piuttosto di un orientamento che rappresenta espressione di sentimenti e ricerca di intimità affettiva verso più persone.
Esistono diverse teorie a sostegno della natura poligama dell’essere umano, secondo le quali la monogamia sarebbe soltanto una convenzione sociale. Per quanto definizioni e categorie possano risultare facilitanti per elaborare e comprendere i fenomeni socioculturali, poiché tendono a semplificare e ridurre le esperienze e la realtà, i sentimenti non sono facilmente definibili. Inoltre, nella nostra società sempre più fluente, il senso di adeguatezza sembra aver superato l’indispensabilità di etichette e categorie, e la diffusione del poliamore contribuisce a scardinare modelli socialmente imposti.
Il concetto di monogamia è comunque profondamente radicato, non risulta pertanto semplice considerare l’idea che il poliamore possa essere la naturale propensione dell’essere umano, e quelli che lo praticano sono frequentemente sottoposti a critiche e giudizi. Ma i fenomeni di mutamento sociale dovrebbero essere osservati senza pregiudizi e con fiducia, poiché rispecchiano, sempre e in ogni caso, l’evoluzione in atto nell’essere umano; basti pensare, ad esempio, che c’è stato un tempo in cui il divorzio, o l’omosessualità erano considerati quasi al pari di un crimine…
La tendenza a virare verso condotte poliamorose è un cambiamento in atto che potrebbe generare la condivisione di un nuovo modo di intendere i rapporti, in cui la tipologia della relazione diventa un concetto relativo rispetto alla centralità del sentire soggettivo con le proprie e personali esigenze; un atteggiamento mentale che può rappresentare un vantaggio, oltre che a livello personale, anche in termini sociali: legittimare la possibilità di amare più persone, senza colpa o tradimento, evitando i sentimenti di abbandono e delusione che scaturiscono dal fatto di agire all’oscuro dell’altro, potrebbe ridurre notevolmente il fenomeno dell’adulterio che è alla base di molte separazioni, rafforzando la stabilità coniugale e familiare.
Si tratta sicuramente di una formula relazionale non di facile applicazione, ma che apre un ampio spazio a concetti di consensualità ed onestà, poiché i principi alla base di questo stile relazionale sono la trasparenza, e la condivisione delle regole che disciplinano i rapporti all’interno e all’esterno della coppia.
Esistono diverse forme di relazione poliamorosa. Può esserci una relazione paritaria tra tre persone in cui i partner sono in equilibrio, il coinvolgimento sentimentale e l’attrazione sono reciproci e nessuno è subordinato. Vi è poi la cosiddetta relazione a T, in cui troviamo una coppia primaria, con un legame prevalente, e un partner secondario che frequenta la coppia. In fine la relazione a V, dove un partner funge da punto di contatto tra altri due che non hanno però tra loro nessun legame sentimentale. La relazione aperta è invece un rapporto di coppia vissuto liberamente in cui si accetta che l’altro possa avere altri partner, generalmente sessuali. Si tratta comunque di un modo di vivere l’amore in cui non vengono delineati confini rigidi ma si dà spazio a ciò che risulta più congeniale alle esigenze dei partner.
Di certo non sono scelte facili o prive di costi, ma modalità molto complesse da mettere in pratica, che richiedono la capacità di gestire i disagi legati alla gelosia, comunicare apertamente sugli aspetti sessuali ed emotivi, ampliare i confini della fiducia. Una persona che sceglie di essere poliamorosa o di far parte di una coppia aperta, vuole sentirsi libera di poter scegliere, nel corso della propria evoluzione; rifiuta di fare una scelta circoscritta, sacrificando parti di sé, di doversi definire partner di qualcuno a cui essere necessariamente fedele, per poi correre il rischio di scontrarsi con le possibili diverse esigenze affettive che maturano nel tempo.
Non bisogna comunque escludere che, pur rimanendo ancorati ad una tipica ed esclusiva relazione di coppia, la ricerca di strategie che permettano di viverla nel rispetto di sé stessi e dell’altro, e delle esigenze che strada facendo si manifestano, è possibile.
Comunicazione, condivisione e cooperazione, sono le parole magiche che consentono ad una coppia di essere reciprocamente al passo con i mutamenti di bisogni e desideri, e con le costanti evoluzioni personali e sociali.
Nunzia Manzo