Gio. Nov 21st, 2024

Marzia Schenetti raddoppia!

E dopo lo spettacolo di Teatro Musicale “Ritratti di Donne”, presenta in giro per l’Italia il libro omonimo: Bologna (25 Settembre, Libreria Trame), Città di Castello, PG (12 Ottobre, Museo Tela Umbra), Mantova (23 Ottobre, CGIL), Reggio Emilia (25 Ottobre, Biblioteca Panizzi), a cui seguiranno Roma (13 Novembre, Casa della Memoria), Milano (17 Novembre, Casa Museo Alda Merini), nuovamente Mantova (23 Novembre, Biblioteca Baratta).

Per quanto riguarda la rubrica Pòlis, che per il 2019 si struttura sotto forma di Dizionario, è un’occasione per dedicare la lettera “T” all’importanza e al valore delle TESTIMONIANZE, nell’ambito della ricerca storica, artistica e culturale.

Lo spettacolo di Teatro Musicale “Ritratti di Donne” già evidenziava, sotto forma di performance attoriale e musicale, diversi casi di resilienza e coraggio femminili, a cui venivano dedicate altrettante canzoni, oltre che monologhi e filmati autoprodotti.

Il libro non può evidentemente basarsi sulla “modularità” tipica dello spettacolo (ogni serata è risultata diversa dalle altre: ciò significa che alcune figure “cantate” nell’ambito di una rappresentazione dovevano fuoriuscire temporaneamente, “per forza di cose”, nella successiva, al fine di non rendere lunghissimo l’evento!) …

… e si sofferma su 17 figure, rappresentative di temi (ad esempio, il Lavoro) e di momenti storici (ad esempio, l’Antifascismo e la Resistenza); a volte sufficientemente note al pubblico e/o alla ricerca storiografica, a volte “sottotraccia”: donne “normali”, insomma, che hanno esercitato ed esercitano resilienza e coraggio nell’ambito della quotidianità.

Più evidentemente drammatiche le vicende antifascistiche, nei racconti di Tina Costa, recentemente scomparsa, e numerose altre: a volte intervistate da Marzia, a volte, se scomparse, descritte da amici e congiunti. Si tocca il culmine con il sacrificio “pasquale” di Valentina Guidetti, detta Nadia, torturata e trucidata durante un’attività di “staffetta” particolarmente pericolosa, e per la quale era stata dissuasa dai suoi stessi compagni.

Probabilmente, il senso più alto dell’operazione (spettacolo + libro) è proprio quello di far incontrare diversi tipi di donna, ma tutte, per un verso o per l’altro, “rappresentative”. La “rappresentatività” delle testimonianze è proprio ciò che le sospende fra storia e quotidiano, fra normalità ed eccezionalità, richiedendoci di camminare lungo questo crinale.

La mamma di Marzia, Liliana Giorgi, che nel dopoguerra si muove da un paese dell’Emilia per andare a servizio a Milano sembrerebbe rappresentare una storia di sofferenza “normale” (che è quasi, peraltro, un ossimoro). Ma se consideriamo che partì a 13 anni, e che attraverso le sue rimesse veniva mantenuta una famiglia intera, la sua storia, per quanto “sottotraccia”, diventa “emblematica” del periodo della Ricostruzione (Dopoguerra, Anni ’50).

E che dire di Gulala Salih?, una delle voci politiche curde più ascoltate in Italia, il cui impegno attuale origina anche da drammatiche esperienze personali e famigliari. O di Fiorenza Brioni?, ex-Sindaco di Mantova, il cui impegno in difesa del territorio le costò minacce malavitose anche “spettacolari” (a partire dai classici proiettili in busta chiusa), oltre che una duratura emarginazione politica, da parte dei suoi stessi compagni di partito. Donne “normali”? Donne “eccezionali”? Donne che sanno rendere “normale” un coraggio, una resistenza, una resilienza “eccezionali”? Una risposta univoca non c’è, ed è questo che rende le TESTIMONIANZE “inesauribili”, similmente alle opere d’arte.

Nel libro, per ogni donna, compaiono: a) il testo della “sua” canzone; b) un ritratto fotografico, elaborato in digitale; c) una lunga intervista, o un racconto di amici e congiunti, o una ricostruzione. Compaiono inoltre chiose ed interventi esplicativi di donne impegnate nel politico e nel sociale, in ruoli di responsabilità.

C’è da aggiungere che Marzia non è arrivata alle protagoniste del libro attraverso una ricerca “a tavolino” di storie significative, ma attraverso la progressiva estensione di una rete di amicizie e relazioni. Si è spostata insomma “da donna a donna”, seguendo la voce dell’impegno per l’emancipazione femminile, dell’istinto e dell’affettività.

Le TESTIMONIANZE abbracciano quasi 100 anni di Storia e di storie, dal fascismo ai giorni d’oggi, ed il libro è necessariamente voluminoso: oltre 250 pagine, che scorrono però facilmente, soprattutto se si consente all’immaginazione di scorrere parallelamente alle storie narrate:

Le presentazioni

Gianfranco Domizi

 

In qualità di Presidente dell’Associazione culturale Diverse-menti Sociali ho avuto il piacere e l’onore  di contribuire all’organizzazione dell’evento che si è svolto il 25 ottobre a Reggio Emilia nella prestigiosa biblioteca Panizzi, ricordando che lo stesso è parte integrante di un progetto storico-culturale che si estrinseca su tutto il territorio Nazionale.

Antimo  Pappadia (Direttore responsabile de www.lintelligente.it )

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