Per oltre 40 anni, a partire dal 1946, PCI (Comunisti), PSI (Socialisti), DC (Democristiani), PSDI (Socialdemocratici) e PRI (Repubblicani) hanno raccolto regolarmente più dell’80% di voti, a volte anche il 90%:
https://it.wikipedia.org/wiki/Grafico_delle_elezioni_politiche_italiane .
Oggi il PD, con i suoi confinanti e/o alleati, che dovrebbero essere i discendenti di quei 5 Partiti, viaggiano attorno al 30%.
Che fine hanno fatto i rimanenti 50-60%?
A partire dal 1997 si sono dapprima dispersi, poi hanno massicciamente risposto alla “discesa in campo” di Berlusconi, per ritrovarsi infine nel M5S e nella LEGA, i due partiti del governo attuale, che, seppure con un travaso costante a favore dei secondi, sembrano situarsi abbastanza stabilmente attorno al 55%.
E proprio per questo travaso dal M5S alla LEGA, possiamo dedurre finalmente che molti ex-Comunisti degli anni Settanta, Ottanta e Novanta si siano accasati, forse provvisoriamente, in quest’ultima.
(Ne conosco personalmente non pochi.)
Ed in particolare, è ipotizzabile che votino LEGA quegli “ignoranti” con cui il “popolo del PD” se la prende costantemente nei post sui social: operai, edili, ausiliari ospedalieri, pensionati, in possesso al massimo del diploma di scuola superiore.
Ne consegue che quando votavano per il PCI, questi “ignoranti” non davano problemi, ed anzi testimoniavano della capacità “del Partito” di parlare alle masse, ma ora che votano per la LEGA diventano oggetto di scherno, ed anche di odio socio-culturale, seppure mascherato da fastidio (perché i “militanti” del PD sono convinti che ad odiare siano solamente gli altri).
Ma che il popolo sia “ignorante” non dovrebbe mai comparire in un’argomentazione “di Sinistra“. Ed anche se lo si pensasse, correlare l’ignoranza al titolo di studio è operazione troppo semplicistica.
Last but not least, con gli ignoranti si dovrebbe semmai empatizzare, come nella ben nota poesia di Pasolini sui fatti di Valle Giulia, o come nel suo romanzo “Una vita violenta“, in cui Tommasino, mezzo criminale e prostituto, diventa infine un eroe popolare, grazie a una raggiunta “coscienza di classe”:
https://it.wikipedia.org/wiki/Una_vita_violenta_(romanzo) .
Al “popolo del PD” e a quello “della Sinistra” (solo in parte coincidenti) piace però raccontarsela, e negare l’evidenza secondo cui molti ex-Comunisti ultra50enni votano LEGA (ignoranti!), pur risultando iscritti magari alla CGIL (18% … i votanti del M5S sarebbero anche superiori). E a fronte del consenso popolare che va evaporando, lo si surroga con l’ “eroe” di passaggio: Saviano, Dandini, Fabio Fazio e Littizzetto, Michela Murgia, Greta, Carola e il povero Simone di Torre Maura, utilizzato per una settimana e poi abbandonato, quando invece parte dei soldi inutilmente raccolti per la Carola (ricca di famiglia, e forte di un peraltro sconosciuto stipendio erogato dall’ONG) potevano essere invece utili per dargli una borsa di studio.
A lui e ad altri ragazze e ragazzi di Torre Maura:
https://www.facebook.com/gianfranco.domizi/posts/10210960033676089 .
Questo breve articolo esce su “Costume e Società“, e non su “Pòlis” (che è un po’ la “mia” rubrica, in quanto la curo stabilmente pressoché in esclusiva, con articoli e addirittura brevi saggi di politica), giacché mi illudo che la tendenza a screditare il popolo possa dilagare in elettori e follower frustrati ed incapaci di imparare dal voto, ma le Direzioni di Partito ne siano esenti, o se ne vogliano emendare. Il tema diventa centrale in due bei libri, originati culturalmente all’interno dello schieramento stesso progressista e di Sinistra:
https://www.anobii.com/books/Perch%C3%A9_siamo_antipatici/9788830425491/01b9aeb21449f3199b ;
https://www.youtube.com/watch?v=LjOIMKEhTeI
Riusciranno e riusciremo a far tesoro di Ricolfi & Rampini?
Nell’articolo del 15 Luglio parlavo di “Salvini Imperatore d’Italia” (per demeriti della Sinistra), e terminavo, però, con un “a meno che …”.
E’ mia convinzione che il PD e la Sinistra non siano in grado di batterlo in tempi brevi, e che cadute etiche ed estetiche come il silenzio su Bibbiano, o il pool di Zingaretti contro i “diffamatori”, non aiutino.
(E non mi si venga a parlare di rispetto per la Magistratura, giacché Mimmo Lucano e “Carola” sono stati considerati innocenti “a furor di popolo”, ancor prima che i Giudici potessero eseminare le carte.)
Guarderei semmai a una mossa inconsulta del M5S, ovvero che tolga la fiducia al Governo, perché stanco di regalare voti alla LEGA.
Ma queste vie “isteriche” portano a poco. Dal punto di vista strettamente politico, peggiorerebbero tutte e tre le organizzazioni: la LEGA verrebbe restituita all’abbraccio mortale della Destra, con o senza Berlusconi, e PD e M5S risulterebbero convogliati verso un’unione innaturale, oltre che culturalmente sgradita ad entrambi gli elettorati.
E’ anche vero, però, che dal punto di vista strettamente numerico non potranno diminuire tutte e tre, o quantomeno è molto difficile che questo accada. Possiamo perciò arrivare a ipotizzare che LEGA-destra “si venda meno” rispetto a LEGA-populista, e che il danno in termini di consensi si focalizzi (non nell’immediato futuro) proprio lì.
(Ma è solo un’ipotesi.)
Quello di cui abbiamo bisogno è una semplice riallocazione di voti e potere? La proposta politica non è già “bassa” a sufficienza? Non è già molto più “ignorante” del “popolo ignorante”? Un meccanico accordo di PD e M5S, che si detestano reciprocamente, solo per arginare la LEGA, farebbe infine automaticamente del bene al Paese?
Gianfranco Domizi