Interazione: azione reciproca.
Sì, lo so, la parola e la sua definizione sono le medesime dell’articolo precedente.
Il fatto è che questa volta parlerò di un tipo d’interazione differente.
In poche parole: avete mai scritto un libro a quattro mani?
Avete mai pensato di farlo?
Unire le vostre idee a quelle di un’altra persona, dello stesso sesso o magari no, giusto per far uscire allo scoperto le idee e vederle cozzare tra loro, prima di andare al pub e bere un drink per festeggiare qualcosa di bello.
Pensare di aver detto tutto e trovare, nelle parole dell’altra persona, quello stimolo che ci apre le porte di un mondo nuovo, talmente vasto e pieno di sorprese da farci quasi paura.
Un modo per mettere alla prova noi stessi, per conoscerci meglio e anche per conoscere meglio una persona che ci è accanto da tempo e che forse, ora, vedremo con occhi nuovi.
E non intendo in senso prettamente romantico.
Nonostante l’amore sia il motore del mondo, ci sono tantissime emozioni che costellano (governano?) le nostre giornate, e sarà un piacere (ri)scoprirle.
Certo che, se la parte romantica esce fuori al momento opportuno (o meno opportuno)…
Magari durante una scena romantica un pochino esplicita… eh, in quel caso guardarsi di nuovo negli occhi potrebbe aprire decisamente nuovi orizzonti, piacevoli se ci accompagneranno durante tutto il noto cammino, dolorosi se verranno rinchiusi nel baule dei ricordi, quello del quale non trovate più la chiave e la serratura è arrugginita…
Scrivere è conoscere se stessi, scrivere con un’altra persona è conoscere se stessi… e l’altra persona.
Nel bene e nel male.
Forse vedremo una luce più brillante, forse quella stessa luce illuminerà zone buie che ignoravamo e che impareremo ad apprezzare, forse ad amare.
O, semplicemnte, ci vedremo come siamo realmente, come la seconda prova ne “La storia infinita”.
Scapperemo via o vivremo con una nuova consapevolezza?
Io dico la seconda, voi?
Roberto Baldini