“Che lavoro fai?” “L’entomologo”
Probabilmente pochi di voi si sono ritrovati ad assistere a questo botta e risposta, con annessa reazione spaesata del primo interlocutore. “Entomologo” è una parola che tutti abbiamo sentito almeno una volta. Magari sappiamo anche che definisce chi studia gli insetti, come nel cartone “Paperino collezionista d’insetti” che da piccoli abbiamo visto centinaia di volte: lente d’ingrandimento, retino, nervosismo tipico del personaggio ed ecco che Paperino diventa il peggior nemico di una giovane formica. Ma dal vivo, da adulti, nell’era moderna, chi ha mai visto un entomologo in carne e ossa? Probabilmente avete più probabilità di incontrare un lupo che vi attraversa la strada.
Eppure gli entomologi esistono. Dopo il corso di laurea in scienze naturali, capita che qualcuno decida di specializzarsi nello studio degli animali appartenenti al phylum degli artropodi. E così, mentre i loro colleghi scelgono soggetti di studio molto più popolari come i fiori, i minerali o i mammiferi, questi eroici scienziati decidono di dedicare la propria professione a creature la cui visione stimola nell’uomo comune le parole “ma che schifo!”. La maggior parte di noi considera gli insetti inutili, fastidiosi o persino rivoltanti. Quante volte ci siamo chiesti a cosa servono le zanzare, e perché le cimici debbano puzzare proprio così tanto?
La prima cosa che, superato il “ma che schifo!”, si scopre sugli insetti è la quantità di specie esistenti. Parliamo di numeri difficilmente immaginabili per noi esseri umani, abituati a interessarci di organismi più ingombranti come i mammiferi e gli uccelli. Di insetti ne esistono più di un milione di specie al mondo, ovvero più di tutte le altre classi del regno animale esistente messe insieme; a questo si aggiunga il non trascurabile fatto che esistono sicuramente ancora una marea di specie sconosciute. Questo universo di specie è stato storicamente suddiviso in ordini. Abbiamo quindi i coleotteri, i più comuni e conosciuti; i ditteri, che comprendono le fastidiosissime mosche; gli imenotteri, tra cui ricordiamo le api; i blattoidei, anche chiamati (spesso poco affettuosamente) scarafaggi, e via dicendo. Forme, dimensioni, colori e abilità speciali degli insetti possono variare tantissimo, ma tre caratteristiche principali fanno di un animale un insetto: avere il corpo suddiviso in tre parti, ovvero capo, torace e addome; essere dotati, nella forma adulta, di tre paia di zampe; essere ricoperti da uno scheletro esterno, o esoscheletro, estremamente robusto. Questo esercito di individui così numeroso ed eterogeneo ha reso gli insetti dei veri e propri colonizzatori, presenti sulla terra fin dai tempi più remoti e presenti ormai in ogni habitat e nicchia ecologica del mondo.
L’entomologo ha quindi l’onore e l’onere di studiare uno dei capitoli della storia della terra più variegati e, tutt’ora, misteriosi. E se tu, da profano, ancora non sei pronto a comprendere appieno le meraviglie del mondo degli insetti, un entomologo può cambiarti la vita.
Un giorno sei lì che guardi una semplice cavalletta e pensi che sia un animale tutto sommato trascurabile, al limite buffo, con quelle lunghe zampe posteriori. Il giorno dopo conosci un entomologo, pensi subito a Paperino, poi lui comincia a raccontarti dei lavori che ha fatto, di come si è districato tra lo studio di vari ordini, della quantità di libri che ha sfogliato e delle ore passate sul campo a cercare insetti minuscoli, rari, mimetici. Ti spiega di come quel lavoro e quella passione siano diventati tutto per lui, e che anche quando va in vacanza lui qualche barattolino se lo porta sempre “perché non si sa mai”. Ti racconta un mondo di aneddoti favolosi sugli insetti, che si fanno doni nuziali, si ingannano, si predano con tecniche degne dei migliori giochi di strategia oppure passano anni in stadio larvale attendendo di diventare adulti e dare finalmente un senso alla propria esistenza. Vedi quell’entomologo dare il meglio di sé ogni volta che gli mostri un insetto chiedendogli “cos’è questo?”, perché qualunque tipo di bestia tu gli abbia portato sei sicuro che lui saprà dirti chi è, cosa fa nella vita e soprattutto perché è estremamente affascinante. Ma la cosa che ti colpisce di più è che l’entomologo continua imperterrito a fare tutto questo nonostante la reazione più comune alle sue parole sia “ma che schifo!”.
E così, dopo che hai conosciuto un entomologo, quella stessa cavalletta del giorno prima adesso la guardi con occhi diversi: sai che è un ortottero, che ne esistono più di mille specie in Europa, che può saltare fino a venti volte la lunghezza del proprio corpo e che la potresti anche mangiare. A quel punto capisci che l’entomologo non ti ha regalato solo una serie di aneddoti e curiosità, ma anche la chiave per aprire la porta di un mondo incredibile che fino al giorno prima avevi completamente ignorato.
Se anche voi volete conoscere un entomologo ed avvicinarvi al mondo degli artropodi potete partecipare al corso di riconoscimento insetti dal titolo “Che insetto è questo?”, organizzato dal Rifugio Isera Orecchiella in Garfagnana (LU) per sabato 18 maggio. La giornata prevede una parte teorica alla mattina e, dopo la pausa pranzo, una sessione pratica con attività indoor e outdoor, aiutati da materiale fotografico e scatole entomologiche. Per informazioni e prenotazioni potete scrivere a iseraorecchiella@gmail.com oppure chiamare il 3336431313 (Davide) o il 3283197046 (Francesca)
Francesca Orsoni