Nunzia Manzo è nata a Napoli ed è residente a Peschiera del Garda. Psicologa, scrittrice e vicepresidente dell’associazione Ben.A.C.o. (Benessere Arte Cultura olistica) di Peschiera del Garda è specializzata in Mediazione familiare e in Tecniche psicocorporee. Ha un’esperienza trentennale nell’area delle responsabilità familiari e dei minori, svolge funzioni di formazione e coordinamento in una società cooperativa. Per il nostro Quindicinale: www.lintelligente.it è la redattrice di punta della rubrica: –Amore e erotismo– ecco il motivo per cui la sua interessantissima intervista l’abbiamo inserita in questa specifica sezione. Come scrittrice, il suo libro di maggiore successo si intitola: “Il dottor Paul Edito da Aletti, Pag. 146 Euro 14,00.
- 1) Dottoressa Manzo, cosa l’ha spinta a scrivere un romanzo tanto intimo e toccante? A un certo punto della mia vita ho dovuto fare appello a tutte le mie forze per fronteggiare un vorticoso susseguirsi di eventi che avrebbero potuto essere devastanti se non avessi avuto un bagaglio di risorse, accumulate nel corso degli anni, soprattutto nelle esperienze professionali. Poiché si trattava di eventi comuni a tutti gli esseri umani, ho pensato che sarebbe stato bello poter condividere i miei apprendimenti, mettendoli a disposizione di chi potesse averne bisogno, e ho deciso di farlo attraverso la stesura di un romanzo semplice ed accattivante, che contenesse spunti psicoeducativi, senza la presunzione di essere un saggio psicologico.
- Quanto c’è di autobiografico all’interno del Suo Volume? Non si tratta di un romanzo autobiografico, ma di un intreccio di storie scaturite da invenzione. Tuttavia il pennino attinge all’inchiostro della mia vita, per cui nulla è completamente vero, nulla completamente falso.
- Qual è l’aspetto caratteriale del Dottor Paul in cui Lei non si riconoscerebbe mai? Sarebbe difficile non riconoscermi in qualcuno degli aspetti caratteriali del Dottor Paul! Credo di trovare una risonanza interna in ogni suo tratto, così come in ogni tratto di ciascun personaggio. Senza rendermene conto, durante la stesura del romanzo, ho proiettato frammenti di me su ogni singolo individuo. E laddove alcuni aspetti non mi appartengono, forse avrei desiderato che mi appartenessero…
- Quali caratteristiche del protagonista del libro, invece, ritiene siano affini alla sua personalità? Sicuramente le affinità di cui ho avuto maggiore consapevolezza, anche nel corso della stesura, sono quelle riconducibili a concetti relativi ad amore ed accoglienza, che considero basilari nei molteplici aspetti della vita. E sicuramente di lui mi appartengono quelle fragilità che rafforzano lo spessore umano ma diventano talvolta fonte di profonda sofferenza.
- Lei è una donna estremamente impegnata, come mai ha deciso di collaborare per la nostra rivista, e tra l’altro in una rubrica così impegnativa? Amo scrivere, raccontare, raccontarmi. L’opportunità di scrivere per un giornale ha rappresentato un modo nuovo di mettermi in gioco in quest’arte che considero un meraviglioso strumento di comunicazione e condivisione. I temi che posso trattare nella mia rubrica sono sicuramente impegnativi, l’educazione emotivo affettiva e sessuale è un’area di grande interesse e avere l’opportunità di incidere in qualche modo in questo campo, proponendo idee e conoscenza, è un grande privilegio che rappresenta al contempo una grande responsabilità.
Intervista di
Barbara Lo Rillo