Gio. Nov 21st, 2024

Diario: quaderno in cui si registrano giorno per giorno ricordi, osservazioni e gli avvenimenti che si ritengono più importanti.

 Alzi la mano chi non ha mai tenuto un diario in vita sua.

Tranquilli, non vi vede nessuno, alzate pure quel braccino…

Ecco, esatto, ora vi vedo. E devo dire che siete in tanti. Che siamo in tanti.

Ebbene sì: anch’io, prima di entrare nella maggiore età, annotavo pensieri e speranze su carta colorata per… non so nemmeno io perché lo facevo.

So solo che oggi friggo come un matto per ricordare ciò che avevo scritto, rigorosamente a penna. All’epoca i pc costavano svariate centinaia di mille lire e a quindici anni tutti quei soldi in una volta li vedevi solo al Monopoli. Se vincevi.

Vi ripropongo la domanda che mi sono fatto qualche riga fa: perché scriviamo un diario?

Non penso per ricordare qualcosa, da qui a un mese non scorderemo certo una data o un evento.

Che senso ha appuntare emozioni e avvenimenti che rileggeremo fra un anno? O fra cinque, forse dieci. Magari venti.

Le fotografie non mentono, dai quindici anni ai quaranta si cambia, inutile barare.

Sui ricordi, però, la questione è più complessa. O semplice?

Un ricordo doloroso può affievolirsi.

Magari oggi il dolore che proviamo è molto più forte e quel vecchio nemico sepolto dalle coltri polverose degli anni in questo momento non spaventa più come prima e, anzi, magari lo vediamo come un amico che ci ha aiutati a crescere.

Qual è lo scopo di ciò? Monitorare la nostra evoluzione? Sperando di aver fatto tre passi avanti e non cinque indietro?

Vogliamo punirci per aver fallito? O magari trionfare vedendo da dove siamo partiti e dove siamo arrivati, lottando con le unghie e con i denti?

A volte mentiamo a noi stessi: molti di noi sono bravi, in questo. E un po’ li invidio.

A un diario, però, non si mente mai.

È una sorta di cura/maledizione, uno sfogo personale che magari non ha nulla a che vedere con il narcisismo ma che cammina su lame taglienti che mettono a nudo le nostre paure,  i nostri sogni.

Un diario può racchiudere il più grande trionfo o una dolorosa sconfitta.

O forse soltanto un pezzo di noi che ogni tanto ci fa piacere rileggere…

 

Roberto Baldini

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