Gio. Nov 21st, 2024

Ieri gli umani hanno fatto delle cose un po’ strane, o meglio, anche più strane del solito. Mentre facevo la solita passeggiata serale in cerca di qualche rifiuto gustoso sentivo dalle loro grandi tane frasi come: “Amore, questo mazzo di rose è per te!”, oppure: “Andiamo, ho prenotato per cena in quel locale così romantico!” Passando vicino a un loro ritrovo (credo li chiamino “bar”, di solito ci vanno gli individui molto assetati), li ho sentiti parlare di un certo San Valentino, che protegge gli innamorati. Questa faccenda dell’amore occupa tantissimo gli umani. Molti di loro passano la vita inseguendolo, come se fosse quella bella lepre grassoccia che ho incontrato questa notte e che mi è sfuggita, mannaggia a lei. Ieri sera però hanno detto che “l’amore è una cosa bellissima, che ci distingue dagli animali e ci rende superiori!”. Ora, è vero che noi animali non usiamo questa parola. Da quello che ho capito, l’amore è quello che succede quando gli umani pensano di aver trovato il partner giusto per fare dei cuccioli, o anche solo per andare a caccia, mangiare e dormire assieme. Li sento spesso dire che l’amore li cambia, che fanno gesti eroici e che non si riconoscono più. E allora dico che non è tanto diverso da quel che succede a noi. Li vedo, i cervi, quando è tempo di conquistare le loro dame: ruggiscono, lottano, addirittura non mangiano più, l’unica cosa che conta è dimostrare di essere la migliore scelta possibile. Poi ci sono i caprioli, meno spettacolari di sicuro, ma comunque determinatissimi nel difficile gioco dell’inseguimento. Gli uccelli sono dei veri esibizionisti: chi canta, chi costruisce nidi o giardini, chi sfoggia piume nuove e coloratissime. Alcuni di noi, come fanno molti umani, scelgono un compagno non solo per una stagione ma per tutta la vita. Come i lupi, ad esempio, che da un’unica coppia creano un intero branco, gli umani credo che la chiamino “famiglia”. Oppure le aquile, che sono fedelissime. La cornacchia, che ama molto disturbarle, mi ha raccontato che un’aquila ci può impiegare anni a scegliere un compagno, ma quando lo fa non cambia più idea. Se poi quel compagno muore, spesso non ne sceglie più nessun altro. Certo, ci sono anche animali più libertini, come le lepri: quando il momento è buono per accoppiarsi, maschi e femmine si radunano ed in breve tempo la situazione diventa caotica con corteggiamenti e lotte a destra e a manca. E noi volpi? Ho sentito spesso gli umani parlare di noi come “specie solitaria” per eccellenza. Quello che non sanno è che siamo solitarie, si, ma a volte ci piace vivere in coppia e condividere lo stesso territorio per tutto l’anno, se decidiamo che la cosa ci conviene. Alcuni di noi sembrano aver capito che le cose si fanno meglio in due, e non parlo solo dei cuccioli.

Mentre rientravo nel bosco e pensavo all’amore ho sentito un suono che conoscevo bene e mi sono nascosta, un po’ per paura (lo ammetto!) e un po’ per ascoltarlo meglio. Era un grande gufo maschio, che prima della caccia cantava per difendere quel territorio che ha scelto per lui e per la sua compagna. Dopo poco lei gli ha risposto, e per la prima volta ho capito che quel canto serve anche a far sentire i due gufi più uniti, a rendere più forte quel legame che sperano  duri tutta la vita. E allora ho pensato che in fondo gli umani non sono così diversi da noi, e che se incontrassi questo San Valentino gli chiederei di proteggere anche gli animali innamorati.

Questo breve racconto è stato scritto dalla Dottoressa Francesca Orsoni  medico veterinario che, come noi de www.lintellignete.it , sta dalla parte della natura.

 “Se volete saperne di più sull’affascinante mondo del corteggiamento animale non perdetevi l’evento di stasera “Amore Bestiale”, tenuto proprio dalla Dottoressa Francesca Orsoni presso il Rifugio Isera Orecchiella a Villa Collemandina (LU), accompagnato dalle musiche di Volpe e da una ricca cena a buffet. Per informazioni e prenotazioni: 3336431313 – 3283197046 – iseraorecchiella@gmail.com

 

 

 

2 pensiero su “Dal diario di una volpe.”
  1. Ho pubblicato l’articolo sul mio profilo FB. Il contenuto rappresenta un parallelismo ironico tra i due mondi, gradevolissimo ed efficacie.

  2. Ho condiviso l’articolo nel mio profilo FB. Apprezzo l’articolo per un parallelismo ironico tra i due mondi, gradevolissimo ed efficacie.

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