(Alla scoperta del colore che vive nell’uomo)
Il cielo si apre al nuovo giorno con il blu che trascolora nel giallo del sole. Il cuore respira, si allargano i polmoni, gli occhi si muovono alla ricerca di ciò che prima era nel buio. Tutto riappare e riprende la sua forma attraverso la magia del colore che vive nella luce. I colori arrivano agli occhi attraverso infinite vibrazioni toccano le potenzialità della mente. Lo fanno con una diversa velocità ed un diverso impatto sulle onde cerebrali, solleticando la memoria storica ed individuale. Nella memoria storica affondano le radici del giallo e del blu, colori del sole e della notte, del rosso del sangue, del bianco della luna, del nero delle caverne buie, del verde delle foreste ed appartengono alla storia dell’uomo fin dal suo apparire sulla terra. Nella memoria individuale invece, si annidano i ricordi dell’infanzia che si colorano in modo piacevole o doloroso e determineranno le nostre scelte e le nostre ripulse.
E’ affascinante pensare che già nel 1500, Paracelso, medico botanico e alchimista, affermava che la natura ha una parte visibile ed una invisibile, cosa che riguarda anche il colore di cui vediamo solo la parte visibile, mentre ne percepiamo la parte invisibile, ed è proprio questa che entra nella nostra vita, influenzandola più di quanto possiamo immaginare. Non è forse vero che prendiamo dai colori, i vocaboli che spiegano un modo d’essere?
Rinverdire, imbianchire, arrossire, ingiallire…
Antoine de Saint-Exupéry, nel suo Piccolo Principe, scrive:
“L’essenziale è invisibile agli occhi.. gli uomini hanno dimenticato questa verità, ma tu non la devi dimenticare.” Il colore è materia viva e dà vita, avvicina o allontana le cose, un rosso giunge all’occhio e al cervello prima che un blu. Ingrandisce una superficie o la riduce, un campo marrone ci sembrerà più piccolo rispetto ad una distesa di fiori gialli… Il colore cresce o si trasforma con la diversa intensità della luce. L’ocra del mattino impallidisce in giallo paglierino a mezzogiorno e diventa oro al tramonto del sole, il rosso mattone diventerà bruno se una nuvola che passa nel cielo lo oscura, ma sarà rosa salmone sotto i raggi del sole …. Le cose, sempre quelle, eppure mai uguali sotto il cammino della luce.
Imparare a guardare il colore si può, richiede un attimo, basta fermarsi ad osservare. Il colore è energia e l’energia è costituita da vibrazioni che entrano in contatto con i nostri centri energetici, talvolta modificandoli. Un uso sbagliato del colore ci rende o ci fa apparire negativi, mentre, adoperandolo correttamente, riceviamo e diamo positività. Vivono e convivono in noi l’armonia ed il contrasto e ne siamo attirati o respinti senza un vero perchè. L’armonia è un gioco di pacificazione con l’occhio, il contrasto stimola lo sguardo, talvolta aggredendolo e tutto questo è contenuto nel nostro piccolo involucro. Ben lo sapevano gli antichi egizi che traducevano il vocabolo “colore” con la parola “essere” Essi sostenevano che nel momento della creazione, ai colori era stata tolta la parte divina ed erano stati assegnati ad altri esseri o cose per indicarne la singolarità e così noi, tutta la vita andiamo alla ricerca inconscia del colore giusto.
Chissà se è in questa verità, la ragione per cui veniamo attratti o respinti da alcune persone?
Nadia Farina