Gio. Nov 21st, 2024

Gli struffoli sono forse i più famosi tra i dolci natalizi napoletani. A differenza di tutti gli altri, gli struffoli sono “un dolce povero”, di origini greche o forse mediorientali.

In Grecia si chiamavano strogulus, letteralmente pasta sferica e sono piccole palline fritte, ricoperte di miele

A Napoli un tempo gli struffoli venivano preparati nei conventi, dalle suore dei vari ordini, e recati in dono a Natale alle famiglie nobili che si erano distinte per atti di carità. Il loro consumo natalizio viene associato a Gesù Bambino, definito “roccia che dà miele”.

Avendo vissuto a Napoli per molti anni, adoro la cucina partenopea e per me il Natale non è una vera festa senza gli struffoli. Ecco perché ho scelto di condividerne la ricetta con i nostri affezionati lettori.

Aggiungo anche una bellissima poesia del mio amato Trilussa, che come tutti sapranno è stato un poeta, scrittore e giornalista italiano, particolarmente noto per le sue composizioni in dialetto romanesco. Perché Roma? Beh, perché è un’altra città che amo e poi è la nostra “Caput mundi” !

Ho scelto “Er presepio” perché la tematica è molto attuale e dà voce ad un Bambinello che si rivolge a tutti noi “Brava gente”.

 

Auguro un FELICE NATALE a tutti!

 

GLI STRUFFOLI

 Impasto:

400gr farina; 60gr burro; 3 uova; 1 pizzico di sale; 40ge zucchero ;1/2 scorza grattugiata di arance ;

1/2 scorza grattugiata di limoni; 1/2 bicchierino di rum (oppure limoncello o anice)

Per la copertura:

piccoli confettini colorati; 30gr cedro candito; 350gr miele millefiori; 30gr zucca candita; 30gr arance candite.

Per friggere:

olio di arachide q.b.

Procedimento:
Mettete la farina in una ciotola o su un piano nella classica forma a fontana e aggiungete al centro le uova, il burro, lo zucchero, il liquore, la scorza grattugiata del limone e dell’arancia ed un pizzico di sale.
Impastate molto bene e, una volta ottenuto un panetto abbastanza compatto, lasciatelo riposare per almeno mezz’ora ricoperto da un canovaccio pulito. Trascorsa la mezz’ora, lavorate l’impasto ancora per qualche minuto e dividetelo in tanti bastoncelli spessi meno di un dito, rullandoli su un piano leggermente infarinato.
A questo punto, tagliate i bastoncini a piccoli pezzettini e disponeteli su un telo.
Una volta pronti, friggete i vostri struffoli un po’ alla volta: prelevateli gonfi e dorati ma non particolarmente coloriti per evitare che si possano bruciare, quindi sgocciolateli e fateli raffreddare su carta assorbente da cucina. Fate asciugare per bene i vostri struffoli e nel frattempo sciogliete il miele in una pentola abbastanza capiente.
Quando il miele si sarà liquefatto, spegnete il fuoco e aggiungete gli struffoli, rimescolando delicatamente fino a quando non si siano bene impregnati di miele. Versate quindi metà dei confettini e della frutta candita nella pentola, mescolando ancora il tutto; quindi prendete un piatto da portata e distribuite gli struffoli a monticello oppure a ciambella.
A miele ancora caldo, prendete i restanti confettini e frutta candita e cospargetela sugli struffoli, in modo da ottenere un effetto estetico gradevole. Se piace, potete aggiungere anche delle ciliegie candite.

LA POESIA

Er presepio di Trilussa

Ve ringrazio de core, brava gente,
pé ‘sti presepi che me preparate,
ma che li fate a fa? Si poi v’odiate,
si de st’amore non capite gnente…

Pé st’amore sò nato e ce sò morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia pare ‘na voce
sperduta ner deserto, senza ascolto.

La gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo più sfarzoso,
però cià er core freddo e indifferente
e nun capisce che senza l’amore
è cianfrusaja che nun cià valore.

 

Anna Bruna Gigliotti

 

 

 

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