Dom. Nov 24th, 2024

www.lintelligente.it è dalla parte dei lupi . Ha delle ottime ragioni per esserlo. La dottoressa Francesca Orsoni, medico veterinario ed esperta di fauna territoriale ci aiuterà a capire perché.

Dottoressa Orsoni ci spiegherebbe a cosa serve il lupo nei nostri territori?

E’ questa la domanda che chi lavora nella conservazione della natura si sente spesso rivolgere dalle cosiddette “fazioni anti-lupo”, ovvero da quelle categorie danneggiate in maniera più o meno realistica dal ritorno del grande predatore. La domanda, certamente provocatoria, rappresenta in realtà un ottimo spunto di riflessione per analizzare le ricadute positive che il ritorno spontaneo di questo animale ha avuto nel nostro Paese.

A indicare che un ecosistema è sano.

Il lupo è un super predatore, ovvero nella famosa piramide alimentare di un ecosistema naturale si pone al

livello più alto e non ha a sua volta predatori naturali. Il fatto che in Italia sia tornato il lupo significa

che tutti i livelli inferiori della piramide sono in buono stato e in grado di sostenere quelli superiori. Le specie

con queste caratteristiche nell’ambito della conservazione della natura vengono definite “specie

ombrello”: tutelare il lupo significa, automaticamente, tutelare a cascata tutte le specie animali e vegetali

poste ai livelli inferiori della piramide.

A migliorare lo stato delle sue popolazioni preda.

Una delle motivazioni che ha maggiormente favorito il ritorno del lupo in Italia è stato quello delle sue

prede naturali, che nel caso del cinghiale e del capriolo negli ultimi vent’anni ha assunto le proporzioni di un

vero e proprio boom demografico. Per contenere le dimensioni di queste popolazioni non esiste metodo più

efficace di quello previsto dalla natura stessa: la presenza del loro predatore naturale. Il lupo non contiene

queste specie solo numericamente, ma effettua un importantissimo lavoro di selezione predando di

preferenza animali deboli, malati o molto anziani e consentendo quindi ai soggetti più forti di sopravvivere e

tramandare i loro geni.

A valorizzare il nostro Paese.

Il lupo è presente in Italia con una sottospecie endemica, cioè esclusiva del nostro Paese: il lupo

appenninico (Canis lupus italicus). Non esiste altra regione al mondo che presenti questo animale allo stato

selvatico, per cui il patrimonio genetico del lupo appenninico può essere considerato, in un certo senso,

un’eccellenza nostrana. Tutelare il lupo in Italia ha un’importanza particolare, poiché se dovesse estinguersi

non potremmo recuperarlo da nessun’altra popolazione selvatica.

A dare un servizio ecosistemico.

Questo termine indica, in ecologia, un beneficio che l’uomo può ricavare da un ecosistema naturale. Ci sono

diversi tipi di servizi ecosistemici, inclusi quei richiami di tipo sociale e turistico che una specie selvatica può

effettuare sulle persone. Se pensiamo ad una specie carismatica come il lupo è facile capire quanto la sua

presenza possa dare valore ad un territorio. Escursionisti, fotografi, ricercatori, tecnici sono solo alcune delle

categorie che, nel tempo libero o per lavoro, potrebbero sentire il richiamo di una zona con presenza

accertata della specie lupo. Questo fenomeno è ben conosciuto all’estero, specialmente nei grandi Parchi

americani, ma abbiamo qualche esempio anche in Italia, come l’Abruzzo con il suo orso marsicano.

A ricordare la nostra storia.

L’uomo è stato culturalmente legato al lupo sin dai tempi antichi. Da quando abbiamo iniziato ad allevare

animali domestici, questa specie si è indissolubilmente legata alle nostre attività.

Il lupo è lo storico nemico dei pastori; rappresenta l’antenato dei nostri più fedeli alleati, i cani, addomesticati proprio per difendere il bestiame dai lupi e in seguito per aiutarci nella caccia, sfruttando le abilità del predatore che abbiamo da sempre temuto e ammirato.

Tutelare il lupo significa custodire una testimonianza vivente delle nostre radici.

www.lintelligente.it   ringrazia la Dottoressa Francesca Orsoni per il suo acuto e competente intervento. Grazie

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