Nella rubrica “Diversementi sociali” ho intervistato il Direttore de www.lintelligente.it Antimo Pappadia in merito alla sua ultima pubblicazione, il romanzo dal titolo “La tortora e il pappagallo” edito da “Luna nera”, 186 pagine, prezzo 13.00 Euro.
1) Direttore, potrebbe descriverci attraverso un compendio il suo romanzo?
Il protagonista di nome Luciano vive e affronta con dignità e onestà intellettuale tutte quelle battaglie che la maggioranza di noi tutti i giorni è costretta a combattere. Il romanzo è strutturato su due linee parallele. Da una parte c’è la vita professionale del protagonista che tenta disperatamente di contrapporsi ad una società ipocrita e cinica e, nonostante talvolta venga frainteso, si adopera caparbio nel tentativo di difendere la sua dignità, quella dei colleghi e soprattutto di quelle persone delle quali si prende cura; dall’altra c’è la vita privata di Luciano, intrisa di debolezze che non riguardano solo l’aspetto psicologico, ma anche una fragilità fisica che lo mette a dura prova. Questo romanzo rappresenta una vera e propria denuncia sociale: le persone si vedono calpestare i propri diritti e dignità proprio da quelle istituzioni in teoria preposte per salvaguardarli.
2) Ci può raccontare qualcosa in più circa la battaglia personale che Luciano, il protagonista del libro, combatte quotidianamente nel mondo professionale?
Certo! In un modo fondato sul clientelismo in cui la “mediocrazia” viene anteposta alla meritocrazia, non è facile farsi valere, specialmente se le proprie idee non collimano con quelle dei soliti noti…
3) Cosa accomuna Lei e il protagonista del libro?
Poco… Veramente poco, direi. Lui è molto più bravo di me, studia di continuo e lotta giorno e notte per le idee in cui crede, io invece lo faccio solo per poche ore al giorno.
4) Ci sarà qualcosa che accomuna il suo temperamento a quello del protagonista…
Un concetto che sicuramente condivido col protagonista del volume “La tortora e il pappagallo” è che entrambi riteniamo che nella vita esistano valori come l’onestà intellettuale, la dignità umana e la libertà di pensiero che contano ancor più della nostra breve esistenza.
5) La sua copertina è un’opera realizzata appositamente per il suo libro dall’artista internazionale Gianni Celano, ci può dire qualcosa in merito?
Gianni Celano, in arte Giannici, è un artista straordinario ma soprattutto una persona stupenda, oltre che un carissimo amico. L’opera che poi è diventata copertina del mio libro, è stato uno dei regali più belli che abbia mai ricevuto.
6) Qualcuno ha asserito che nel Suo romanzo sono presenti elementi romantici filo-foscoliani, Lei è d’accordo?
Vi dirò, vedere delle analogie tra il mio modesto romanzo e la letteratura del grande Ugo Foscolo è un po’ come se dovessi cogliere le analogie che ci sono tra una montagna e un batterio. Tuttavia, sia Luciano, il protagonista del mio romanzo, sia Jacopo Ortis nell’Opera del Foscolo, credono che illusioni come la poesia, l’amore, l’amicizia, la libertà e l’onestà intellettuale siano valori indispensabili per superare la concezione pessimistica-meccanicistica dell’esistenza.
7) Tra queste illusioni, quale ritiene vitale?
L’amore, naturalmente.
Barbara Lo Rillo