Parte Prima
Nel numero precedente, del 15 Febbraio, davo i numeri (!), ovvero formulavo “previsioni scherzose” sul voto del 4 Marzo, basate tuttavia su un’argomentazione “seria” (più che sui sondaggi): che esista in Italia, da circa 50 anni, una “fissità” di comportamenti ed atteggiamenti politici.
In particolare, evidenziavo una persistenza, nell’arco considerato (1968-2018) del consenso ai seguenti orientamenti: a) Comunista – di Sinistra (30 – 35%); b) riformistico – progressistico (15-20%); c) Democristiano – liberistico (40-45%); d) Fascista – di Destra (sotto il 10%).
Oggi che non ci sono più il Partito Comunista e la Democrazia Cristiana, e gli altri partiti della Prima Repubblica hanno percentuali da prefisso telefonico, se volessimo seguire l’andamento di quei quattro orientamenti (che, come dicevo, nella mia ipotesi, sussistono e si perpetuano similari a se stessi), bisognerebbe fare delle “interpretazioni”, come, ad esempio, rendere il M5S e Leu “eredi” di a), il PD per metà erede di b) e per metà erede di c), e FDI e Lega eredi di d) … ipotizzando, pertanto, per questi ultimi due, l’unica seria crescita degli ultimi 50 anni, dal 10% al presumibile 15-20%.
Le previsioni (ho dato veramente i numeri!) le potete leggere nel numero precedente. Quello che qui importa, è che otterremo presumibilmente la sostanziale ingovernabilità del Parlamento: nessuno otterrà il premio di maggioranza per lo schieramento che superi il 40% (anche se il Centro-Destra ci andrà vicino); e parimenti nessuno riuscirà, a posteriori, a costruire una maggioranza del 50% più un seggio, neanche ricorrendo ad alleanze inizialmente non previste (del tipo: PD più Forza Italia, o M5S più Lega).
PRIMA PROPOSTA DI FANTAPOLITICA:
“CAZZI VOSTRI!”.
Proprio partendo dalla prevedibile ingovernabilità, vorrei provare a fantasticare quanto segue …
… supponiamo che nella Costituzione esista un articolo del tipo:
“Gli eletti al Parlamento sono responsabili della formazione del Governo. Qualora non riuscissero nell’obiettivo, devono “risarcire” il Paese del tempo e del denaro speso per la campagna elettorale (altro che rimborsi! NdR), rinunciando PER SEMPRE alla carriera politica nazionale. Sarà ammesso solamente, per chi ha grande ed incontenibile passione politica, fare il Sindaco, l’Assessore o il Consigliere nei Comuni fino a 50.000 abitanti” …
… ebbene, pensate che non riuscirebbero a mettersi d’accordo?
Analizziamo meglio la questione: ognuno di noi, se ha una disputa nei confronti di un altro cittadino, viene OBBLIGATO a mettersi d’accordo da Giudici e Periti.
LORO, invece, possono permettersi di dire: “Non è andata a buon fine. Ri-giochiamo?”. Se così fosse, si tratterebbe dell’ennesimo privilegio dei già-privilegiati.
(E’ vero che potrebbe esserci un “Governo del Presidente”, ma sarebbe comunque un’indicazione, e non un obbligo, per arrivare a un obiettivo prestabilito, come, ad esempio, la formulazione di una nuova legge elettorale, per la quale, peraltro, hanno già avuto a disposizione decenni di tempo! .)
In realtà, nell’ipotesi che il Centro-Destra manchi il 40% iniziale, si potrebbe tuttavia arrivare ad un 50% degli eletti, più uno, “costruito con un accordo dopo le elezioni”, e costituito da M5S + LeU + PD.
Ovviamente LeU sarebbe felicissimo, perché farebbe da ago della bilancia, cerniera, o gran cerimoniere (scegliete voi la metafora che vi aggrada), ma il M5S dovrebbe rinunciare alla sua rendita di posizione (“Siamo cresciuti. Dai, rigiochiamo, che alle prossime elezioni cresceremo ancora di più!”), e così anche il PD (“Lo vedete che senza di noi è il Caos? Dai, rigiochiamo, e alle prossime elezioni siate più responsabili, invece di ingrossare le file del rancore e della sterile protesta!”).
E chi glielo fa fare? Tanto siamo noi a doverci abboffare per i prossimi 6-12 mesi (“Governo del Presidente”), e poi per la prossima campagna elettorale, delle solite, indigeribili, stronzate.
La mia proposta di fantapolitica si riassume in una frase: “Non riuscite a formare un Governo? Cazzi vostri!”.
SECONDA PROPOSTA DI FANTAPOLITICA:
“ANDATE A LAVORARE!”.
“Andate a lavorare!” è solitamente minaccia ritenuta “qualunquistica”, per esprimere peraltro un concetto oramai ben conosciuto: una parte degli eleggibili e degli eletti non ha mai lavorato un giorno in vita sua, e pertanto non si può immedesimare affatto nelle condizioni concrete di lavoratori, precari, sfruttati e disoccupati.
In realtà, però, la minaccia di “andare a lavorare” è un’arma puramente retorica, ed anche spuntata: la maggior parte dei non eletti del Centro-Destra avrebbe comunque la possibilità di tornare ai lavori “soliti” nelle “professioni liberali” (avvocati, commercialisti, finanzieri, architetti, urbanisti, editori e giornalisti al servizio del Potere Economico) …
… mentre i non eletti del Centro–Sinistra potrebbero agevolmente essere “imbucati” a fare finti lavori che non capiscono e che neanche sanno fare in pseudo-imprese “progressiste”, o nelle varie organizzazioni e associazioni create appositamente per fingere di “risolvere problemi” (immigrazione, violenza alle donne, assistenza a minori, carcerati, malati fisici e psichici, eccetera), oppure, anche qui, tornare a fare gli editori, i giornalisti e gli opinionisti (dopo il ’68, entrambi gli schieramenti sono stati invasi da questi scrittori “imperdibili”). Del resto, chi si priverebbe di personale politico dalla vocazione servile? E comunque, se non fossero in qualche modo remunerati, potrebbero anche cominciare a raccontare le modalità con cui avviene il sostegno reciproco fra membri del Centro-Sinistra, che, se approfondissimo il tema, non avrebbero nulla da invidiare alle ben conosciute massonerie “confindustriali” del Centro-Destra.
(Last but not least, quando dico che la maggior parte delle organizzazioni e associazioni “finge” di risolvere i problemi, mi riferisco, oltre che a fatti oramai noti anche al grande pubblico e agli elettori, al principio evidente per cui se VERAMENTE risolvessero, o quanto meno mitigassero, i problemi di competenza, finirebbero conseguentemente per segare il ramo su cui stanno sedute! .)
Ma io per “andare a lavorare” non intendo una conseguenza della non-elezione, bensì una conseguenza dell’elezione!
E allora riscriviamo la Costituzione (tanto ci provano tutti):
“Il Parlamentare svolgerà il suo ruolo elettivo fino al 27 del mese. Dal 28 compreso fino a fine mese dovrà svolgere un lavoro umile: non obbligatoriamente pesante, considerando l’età, ma, per esempio, un lavoro di servizio nel terziario privato, del tipo ‘aiuto-barista’, ‘benzinaio’, o ‘cameriere’, ed il suo rendimento, la sua cortesia e la sua capacità di fare gruppo dovranno essere ‘certificati dai compagni di lavoro”.
Che dite: cambierebbe qualcosa?
TERZA PROPOSTA DI FANTAPOLITICA:
“FUORI I NOMI!”.
Sono nato in un quartiere di Roma, “Torrevecchia”, che non era affatto benestante, anche perché conviveva con “la marana” (fiumicello putrido e pericoloso), “il manicomio” (più correttamente: Ospedale Psichiatrico “Santa Maria della Pietà”) ed il temibile, confinante. “Primavalle” (ineffabile ritrovo di teppistelli, che regolarmente ritrovavo a giocare a biglie, biliardino o pallone nella Parrocchia comune … una quotidiana, costante. lezione di vita!).
Ebbene, i due quartieri, sommati ai limitrofi: Ottavia, Casal del Marmo (notevole il carcere minorile), Trionfale, Quartaccio, Montespaccato (altrimenti detto “Borgata Fogaccia”), Casalotti e Boccea arrivano a circa 150.000 abitanti.
La cifra si ottiene sommando i Municipi romani XIII e XIV, ma togliendo, contemporaneamente, il quartiere dei fighetti di Roma Nord, “Balduina”, peraltro ben popoloso, sociologicamente non affine, per ovvi motivi,
Insomma, 2,5 italiani su 1.000 (150.000 su 60 milioni) sono di Torrevecchia, Primavalle, Ottavia, Casal del Marmo, Trionfale, Quartaccio, Montespaccato, Casalotti e Boccea! Considerando che i politici “di prima fascia” (Camera, Senato, Regione, Provincia-che-non-esiste e Comune) romani, o che vivono a Roma per parte della settimana, sono ben più di 1.000, otteniamo la seguente proporzione: 2,5 di loro, anche 3, volendo, è nato e/o vive nei quartieri suddetti.
FUORI I NOMI! …
… perché (cito Pino Daniele), non essendo “menomato”, ed essendo anche “diplomato” (e oltre), quando mi vengono a spiegare (loro a me!, loro a noi!) il fascismo, il comunismo, l’antifascismo, l’anticomunismo, lo Stato, la Mafia, la sicurezza, la legalità, l’immigrazione, la libertà-uguaglianza-fraternità, la solidarietà, l’inclusione, la proposta, la protesta, il welfare, eccetera, VORREI CHE ME LI SPIEGASSERO PROPRIO QUEI TRE (SU MILLE) CHE VIVONO A TORREVECCHIA, PRIMAVALLE E DINTORNI …
… ammesso che esistano. E nel caso improbabile esistano, FUORI I NOMI!
* * *
Vabbè, abbiamo scherzato: That’s Entertainment.
Sono partito dalla previsione, piuttosto attendibile, della futura ingovernabilità (a meno che “il Presidente” non ci metta le mani, per un Governo transitorio), ovvero del mancato raggiungimento del 40% iniziale (4 Marzo) da parte del Centro-Destra, nonché della mancata volontà degli altri (M5S, Leu, PD e partitini) di governare insieme (anche se raggiungessero un accordo post-voto basato sul 50% degli eletti più uno), per esprimere tre proposte scherzose di moralizzazione della politica (“fantapolitica”). Altre due “proposte fantapolitiche” seguiranno nella Seconda Parte dell’articolo, anche a commento dei risultati del 4 Marzo, verificando (o disconfermando) le previsioni di ingovernabilità, fatte da me, e da altri.
Nella foto, il “dialogo” fra (parte dei) giovani e polizia, nell’ “imperdibile” quartiere del Quartaccio. Visitatelo!
Gianfranco Domizi