Venerdì 23 febbraio presso la trattoria “Sipario”, nel cuore del centro storico di Reggio Emilia, si è ricordato il bicentenario della nascita dell’illustre pittore e incisore reggiano Antonio Fontanesi.
L’evento dal particolare titolo “A cena con Fontanesi”, nato spontaneamente dal desiderio di convivialità da parte del gruppo di promozione artistica “I Giardini di Afrodisia” assieme all’ “Associazione Yorick per la Cultura”, è stato moderato dalla giornalista e critica d’arte Stefania Ferrari. Tra i presenti ricordiamo lo storico e critico d’arte Emanuele Filini, l’artista incisore Vainer Marconi, il direttore del magazine Yorick Massimo Tassi, Francesco Fantuzzi di “Reggio Città Aperta”. Diego Menozzi esperto di storia locale e l’esperto d’arte Fausto Rontani.
Tra una pietanza e l’altra, preparazioni fedeli all’epoca in cui visse l’artista, storici, docenti e semplici appassionati d’arte hanno messo a confronto le varie competenze che, oltre ad approfondire alcune tecniche e tematiche, hanno rivelato nuove scoperte storiche. Una su tutte la riconsiderazione della condizione economica a cui apparteneva lo stesso Antonio Fontanesi. Infatti da un lato è vero che, come i libri di scuola ci insegnano, l’artista reggiano non apparteva ad un ceto economicamente agiato, ma dall’altro è altrettanto vero che era comunque meno povero di quanto si pensasse. A sostegno di tale tesi vi sono recentissimi studi i quali testimoniano che la famiglia Fontanesi non solo aveva una governante, ma si presume che lo stesso Antonio, prima di trasferirsi a Parigi e a Londra, avesse una conoscenza base sia dell’inglese, sia del francese: un tipo di istruzione che all’epoca una provenienza sociale troppo povera non avrebbe certo potuto garantire.
Infine, durante la cena, gli invitati hanno potuto ammirare le litografie messe a disposizione da alcuni collezionisti, rendendo così ancor più ricca ed emozionante questa peculiare serata dedicata alla cucina e all’arte.
La redazione