Considerando il ben noto precedente costituito dal match fra Zidane e Materazzi …
… possiamo affermare che la “testata”, per la sua innegabile dimensione trash (non so se ne esistano nella filmografia “der Monnezza”, ma nel caso bisognerebbe aggiungerne), colpisce la fantasia degli spettatori più della “solita” rissa, o sparatoria.
E così Ostia, cittadina non-piccola (100.000 abitanti, che aumentano d’Estate per la stagione balneare), e, quel che più conta, meritevole di ben altre attenzioni (anche per la storia e l’archeologia della parte antica: “Ostia antica”, per l’appunto), rimarrà memorabile, per i non-romani e per i non-laziali, soprattutto per l’ “impresa” di Roberto Spada contro la RAI.
(“La RAI” viene qui rappresentata dal giornalista di “Nemo”. Daniele Piervincenzi, di cui, però ci si scorda spesso il nome, magari perché “non incassa bene” come Valerio Staffelli di “Striscia”, vittima a sua volta della “microfonata sul naso” da parte dell’ex-Direttore del TG1, Fabrizio Del Noce. Sarà che le aggressioni inconsulte sono come gli amori di Venditti: “… non finiscono … fanno dei giri immensi e poi ritornano”? .)
Sulla “testata di Ostia” (massì, chiamiamola così, similmente allo “schiaffo di Anagni” di memoria dantesca), le “testate” si sono variamente sbizzarrite, in punta di diritto (tema che però io non affronterei con la dovuta competenza), ed in puntuale, noiosissima, dialettica con le vicende politiche del presente e del futuro prossimo (leggi: elezioni politiche).
Mi limiterò ad affrontare il problema “di sguincio”, facendo affermazioni reciprocamente scollegate, ma che possono risultare forse utili al lettore curioso, e a chiunque non sia addentro alle vicende di Ostia, di Roma e del Lazio.
Innanzitutto, Ostia NON E’ periferia di Roma: Roma, notoriamente, non ha il mare, Ostia sì, ed entrambe sono separate dalla via Ostiense, o dalla via Cristoforo Colombo, per circa 30 chilometri. Fra le due ci sono degli insediamenti, più vicini ad Ostia che a Roma (esiste quindi una discontinuità geografica e spaziale con Roma), il cui sviluppo urbanistico, a volte piuttosto recente, viene così annotato da Nanni Moretti. con l’abituale sagacia:
https://www.youtube.com/watch?v=s5p7tjyTm5w
Non essendo periferia di Roma, nella maggior parte della città di Ostia non si riscontrano (o si riscontrano di meno) quegli intrecci fra vecchie e nuove povertà, vecchie e nuove emarginazioni, vecchie nuove carenze di servizi, che rendono, come diceva l’Espresso, una “polveriera” le periferie romane, ed alcune di esse in particolare (l’articolo è di tre anni fa!):
http://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/11/19/news/roma-la-mappa-periferia-calda-1.188664
Insomma, ad Ostia si può fare tutto sommato una vita “normale” (o “quasi normale”, come dappertutto oramai), fruendo di risorse piacevoli come, innanzitutto, una bella e lunga spiaggia libera.
E poi stabilimenti, ristoranti, chioschi per gli aperitivi, con conseguente “movida”, eccetera,
Non saprei dire a che prezzo sussista questa “quasi normalità”: è pressoché certo, infatti, che alcune delle attività economiche siano sotto il controllo della malavita, e che quindi ci sia un “vulnus” per gli operatori economici.
Ma per il singolo cittadino, o turista, la possibilità di essere attaccato per rapina, o per mero teppismo, nell’80% del territorio di Ostia sono minori che sulla Collatina, via Palmiro Togliatti, via Tiburtina (oltre il raccordo), o al Quartaccio. Presso l’AUSL di Ostia ho adottato i miei due figli, e, almeno per quanto riguarda il tema umano che noi genitori portavamo, il servizio offerto è stato veramente empatico e professionale da tutti i punti di vista, e pertanto risolutivo.
E’ anche vero, però, che se Ostia NON E’ una periferia, HA comunque una periferia, detta “Nuova Ostia”, e che pertanto gli ulteriori problemi di cui si discute (che sono, sostanzialmente, oltre al “pizzo”: traffico di droga, collegamenti fra malavita e neofascismo, racket della case popolari), diventano in questo punto della città “palpabili”.
All’Idroscalo di Ostia (poco più di un chilometro da “Nuova Ostia”), trovò la morte Pierpaolo Pasolini, per i motivi che sappiamo solamente in parte, ma nell’ambiente degradato che ci è stato efficacemente raccontato dai Media.
L’analoga periferia di Fiumicino (che si trova esattamente di fronte, ovvero dall’altra parte della foce del Tevere) si estende in una casbah di casette “sospette”, o per lo meno “infide” …
… mentre “Nuova Ostia”, come dicevo, si raggruppa in pochi palazzoni moderni, alti e lunghi, e quindi si estende su una porzione piuttosto minuta del territorio ostiense, per tale motivo, ci si sarebbe potuto aspettare un migliore sostegno e controllo da parte dello Stato. E ci si sarebbe potuta aspettare, parallelamente, una maggiore presenza da parte della Sinistra, soprattutto se consideriamo che proprio a “Nuova Ostia” il Partito Comunista aveva un amplissimo consenso negli anni Settanta.
Ma adesso, dopo la “testata”, lo Stato è diventato presentissimo, raccogliendo (pare) grandi successi, quantomeno nella repressione e nel controllo del territorio. A questo punto, dobbiamo chiederci: si tratta di successi “di facciata”, per venire incontro ad un malcontento “storico” dei cittadini di Ostia? …
… oltre che alla recente indignazione della nazione, che sembra peraltro molto “pompata” dalla RAI … anche perché, se ci riflettiamo, è abbastanza logico che nelle situazioni di degrado, dove lo Stato e la Sinistra si volatilizzano, altri (Neofascisti, Mafie, criminalità) possono invece diventare presenti, rendendosi in qualche modo utili, o sembrando tali a parte dei cittadini, radicandosi in tal modo nell’opinione favorevole (o “non-contraria”) di persone in stato di sofferenza sociale, ma non individualmente colluse …
… o sono invece successi “reali”, destinati a protrarre gli effetti nel tempo?
Ma se erano così agevolmente raggiungibili, anche se con mezzi evidentemente straordinari, come sequestrare la casa a Roberto Spada, per la veranda abusiva -sic!-, il che è obiettivamente un po’ ridicolo, considerando la natura complessiva dei problemi di “Nuova Ostia”, perché la cittadinanza è stata esposta al degrado e all’egemonia fascistica e criminale per tanto tempo?
Non si poteva intervenire prima?
Sembra quasi che si sia intervenuti perché era necessario “vendicare l’azienda amica” (la RAI, storico raccordo di politica e giornalismo, nonché “pilota di opinioni” utilissimo per le prossime elezioni).
Del resto, per la solitaria battaglia di Brumotti (“Striscia la Notizia”, Canale5) contro gli spacciatori, un aspetto della criminalità che insidia i nostri figli, e rende contemporaneamente meno credibili le politiche di inserimento sociale dei migranti (giacché offre ad una parte di essi un’alternativa agevole al lavoro faticoso ed onesto), tutto questo impegno della Sinistra e dello Stato NON SI E’ VISTO.
Ed insomma, proprio se si venisse a scoprire che successi REALI contro la criminalità e le mafie ERANO POSSIBILI GIA’ DA ANNI, la tardiva presenza dello Stato a ”Nuova Ostia” dovrebbe essere considerata a mio parere niente affatto benemerita, ma “colpevole” …
… giacché PER ANNI i cittadini sono stati esposti a sofferenze e rischi in buona parte evitabili, con un po’ più di attenzione ed impegno.
Gianfranco Domizi