Il web non è solo quello che vediamo sul PC o sul telefonino. Anzi, per essere precisi, quello che possiamo consultare rappresenta solo il 5% della rete totale. Nella profondità di Internet c’è un mondo virtuale che è almeno 500 volte più grande di quello che si evince in superficie.
Per comprendere come sia la struttura globale di Internet, gli informatici utilizzano la metafora dell’Iceberg. Così come più di un secolo fa S. Freud utilizzò tale immagine per spiegarci i diversi strati della personalità di un individuo, oggi gli esperti telematici la usano per farci comprendere i diversi livelli che appartengono al tanto controverso quanto astruso mondo virtuale. Tutte le operazioni che noi compiamo, i siti che visitiamo, i filmati che guardiamo, le notizie che consultiamo, rappresentano solo la parte visibile della rete chiamata “surface web”, ossia la parte dell’Iceberg che affiora dall’acqua.
Sotto questo strato ne esiste un altro seminascosto che prende il nome il “Deep Web” o “Invisible Web”.
All’interno di questo secondo livello ci sono tutti i siti non indicizzati che non vengono visualizzati dai tradizionali motori di ricerca. Per rintracciarne i contenuti è necessario conoscere l’indirizzo web e bisogna accedervi attraverso un browser specifico. Qui troviamo cartelle mediche, documenti legali, accordi governativi e tutto ciò che, per un motivo o per un altro, è preferibile che i comuni navigatori non trovino per pura casualità, ma solo tramite una ricerca specifica e mirata.
Sotto il livello costituito dal Deep Web, troviamo il Dark Web (quest’ultimo termine non piace molto agli esperti perché questi siti, per non lasciare traccia, non utilizzano il protocollo “http”. Ecco il motivo per cui gli informatici ritengono che sarebbe più corretto denominarlo “Dark Net”).
Non è possibile accedere a questo livello di rete attraverso un normale browser: è indispensabile scaricare un programma che faccia da ponte tra Internet e la “Darknet”. In questo substrato di Internet si naviga in totale anonimato. Tale peculiarità risulta importante per proteggere tutte quelle persone sottoposte a sorveglianza di massa e torna anche utile a quei cittadini che risiedono in Paesi in cui internet non è visto di buon occhio.
Il fatto triste è che in questo substrato di rete si trova il peggio del mondo. In questa parte nascosta di Internet si possono visitare siti come quello degli Illuminati (per entrarvi è necessario iscriversi) oppure quello dei complottisti aggressivi, o degli estremisti. Si vendono armi, droghe e veleni, si assumono killer e giustizieri, ci sono riunioni di terroristi e aree di incontri per pedofili.
Il Dark Web viene spesso confuso col Deep Web ma, come abbiamo visto, nelle maglie della rete queste due categorie appartengono a due diversi livelli di profondità, e il Dark Web è decisamente più inquietante.
Come spesso accade, tutto ciò che viene oculatamente eclissato appartiene a quella parte dell’essere umano che di umano non ha più nulla.
Antimo Pappadia