Due donne su dieci non provano il piacere dell’orgasmo. A divulgare questa inquietante statistica, ciclicamente riportata dai media, è stata una ricerca pubblicata dal giornale inglese “The sun”. Il noto periodico britannico rivela, nonostante la notizia tutt’altro che allegra, un miglioramento della condizione erotica femminile rispetto al passato; infatti, una ventina di anni fa (esattamente nel 1999), diversi studi americani affermarono che le donne ad avere seri problemi di orgasmo arriva addirittura al 50%. A dire il vero, anche la Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), che ha visto in prima linea molti medici di base, ha condotto uno studio analogo e ha riportato alla luce risultati similari, e cioè che il 30,1% delle donne lamenta un’assenza pressoché totale dell’orgasmo e che il 26,9% asserisce di avere problemi importanti legati alla mancanza di piacere erotico. Anche se le statistiche lasciano un po’ il tempo che trovano, non ci si può esimere dal fatto che, l’appagamento sessuale femminile, non rappresenti una condizione del tutto scontata.
I motivi per cui il gentil sesso non raggiunge il culmine del piacere sono diversi e di differente natura. Quelli comunemente ritenuti più frequenti dagli specialisti sono: l’uso di farmaci antidepressivi, di anticoncezionali orali, stress, traumi psicologici di origine sessuale mai affrontati, e, soprattutto, la mancanza di coinvolgimento emozionale. Eppure le donne almeno potenzialmente, se si trovano nelle condizioni a loro congeniali, sono in grado di provare molto, ma molto più piacere erotico del maschio. Già proprio così. Questo è un tema che provoca un po’ di imbarazzo negli ambienti maschili e pertanto non se ne parla volentieri, ma la realtà è che, se una donna viene adeguatamente stimolata ed è emotivamente coinvolta, riesce ad ottenere un’intensità erotica tale da raggiungere livelli di piacere con intensità impensabile per qualsiasi uomo.
Uno dei motivi per cui il godimento sessuale femminile è potenzialmente superiore a quello maschile è che le donne, a differenza degli uomini, non sono soggette ad uno svuotamento biologico. Per tale ragione, tra un orgasmo e l’altro, il gentil sesso non necessita di attendere il cosiddetto tempo refrattario, cioè quell’intervallo temporale di natura biologica che nel maschio aumenta in modo direttamente proporzionale con l’avanzare dell’età. Un’altra ragione è dovuta al clitoride. Quest’ultimo è un organo dotato degli stessi recettori del membro maschile, solo che la concentrazione dei terminali nervosi è tale da permettere non solo di raggiungere numerosi orgasmi in brevissimo tempo, ma consente anche che gli stessi siano di lunga durata e di forte intensità (orgasmi multipli). Tutto ciò sarebbe meraviglioso per l’universo femminile, se a complicare le cose non ci fosse la mente. Infatti, la maggioranza delle donne, non riesce a raggiungere l’orgasmo se non è almeno parzialmente coinvolta dal punto di vista emotivo. Senza interconnessione psicofisica, il gentil sesso non prova piacere e, salvo eccezioni, anche quando lo esperisce, lo fa in modo contenuto e poco appagante. Pertanto, anche se è vero che lo stress ed altri fattori esogeni abbassano la libido, è altrettanto veritiero che, ad accendere i sensi di una donna è principalmente il cervello. Il coinvolgimento della mente è l’essenza del piacere femminile. E’ pertanto facilmente deducibile che, ogni qualvolta una donna desidera profondamente un uomo e si sente intimamente attratta e mentalmente coinvolta, tutto il resto passa in secondo ordine e il piacere erotico in questi casi, può raggiungere un’intensità inimmaginabile per qualsiasi uomo.
Questo accade, indipendentemente dal fatto che possa essere stressata, assumere farmaci antidepressivi, pillole anticoncezionali e vale perfino quando ha mal di testa.
Antimo Pappadia